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La lotta per mettere al bando la pena di morte nel mondo “è arrivata ad una sorta di stasi”, per “scalfire quegli stati che continuano ad applicarla in abbondanza serve un nuovo impulso dalle istituzioni

Presentato oggi a palazzo Panciatichi il numero 25 della rivista “Doc Toscana”, incentrato sul tema della violenza. Il presidente del Consiglio regionale: “Siamo in una fase di stallo, modificare il diritto internazionale per scalfire i paesi che più ne fanno uso”Firenze – La lotta per mettere al bando la pena di morte nel mondo “è arrivata ad una sorta di stasi”, per “scalfire quegli stati che continuano ad applicarla in abbondanza serve un nuovo impulso dalle istituzioni per modificare il diritto internazionale”. Così Riccardo Nencini, presidente del Consiglio regionale della Toscana è tornato sul tema del contrasto alla pena di morte, in occasione della presentazione del numero 25 della rivista “Doc Toscana”, trimestrale di cultura e politica edito da Polistampa, presentato questo pomeriggio a palazzo Panciatichi e interamente incentrato sul tema della violenza in tutte le sue forme. “Questo impulso – ha spiegato Nencini – può partire dalla Toscana e dalle istituzioni che hanno sposato la nostra campagna iniziata nel 2000. Il numero degli stati che si aggiungono alla messa al bando della pena capitale è in diminuzione, mentre lo zoccolo duro rappresentato da quei paesi che ne fanno uso in abbondanza è difficilmente scalfibile. L’ultima notizia riguarda la condanna a morte dell’ex vicesindaco di Pechino”. Di qui, la percezione di “un salto di qualità necessario”, che secondo Nencini può passare “da un impegno delle istituzioni tale da permettere, a fianco delle manifestazioni pubbliche, di intervenire con il diritto internazionale su questi stessi paesi”.
Della pena di morte, Nencini torna con un scritto sul numero 25 di “Doc Toscana”, che ospita tra l’altro le interviste a Mary Kerry Kennedy, Elena Paciotti, che forniscono a “Doc” linee strategiche e dati di prima mano per quanto concerne la lotta agli abusi familiari e le manifestazioni di razzismo e nazismo; a "Kalina", un’extracomunitaria sposata a un toscano che l’ha costretta a una vita di vessazioni e schiavitù, fino alla fuga, aiutata da polizia e assistenti sociali; a Lidia Ravera, che parla della condizione delle donne nella nostra società.
Alla presentazione hanno preso parte, con Riccardo Nencini, Riccardo Monni, direttore della rivista Doc Toscana; Gemma Brandi, direttrice della rivista Il reo e il folle; Loredana Dragoni, coordinatrice Centri antiviolenza sulle donne della Toscana; Marco Rosa-Clot, ricercatore e ordinario di Fisica dell’Università di Firenze; e gli scrittori Marco Vichi e Mario Spezi.
Data recensione: 20/10/2008
Testata Giornalistica: Parlamento della Toscana
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