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Basta con la politica che si fa dentro ai palazzi, lontano dalla vita quotidiana. Più dibattito e perchè no anche critiche, l’importante è che si apra la discussione “a viso aperto”. Così decide di mettersi in gioco Matteo Renzi,

Concretezza, dibattito e, se ci sono, anche le critiche. Così il presidente della Provincia spiega la sua idea di politica in un volume che raccoglie quattro anni di email inviate a amici, conoscenti e cittadini. Basta con la politica che si fa dentro ai palazzi, lontano dalla vita quotidiana. Più dibattito e perchè no anche critiche, l’importante è che si apra la discussione “a viso aperto”. Così decide di mettersi in gioco Matteo Renzi, 33 anni, il più giovane presidente di provincia d’Italia, il presidente della Provincia di Firenze. Ma è anche il titolo del suo terzo libro appena uscito nelle librerie. Una raccolta di quattro anni di Enews, la sua email settimanale che invia ad amici, o a chiunque voglia riceverla (basta richiederla all’indirizzo presidente@provincia.fi.it). “Io, Matteo” si presenta Renzi nel primo capitolo. Il presidente racconta se stesso con o senza la sua veste di politico. Non rinuncia a trasmettere sentimenti ed emozioni. Anche personalissime. Parla della nascita di sua figlia Ester, della firma della prima pagella del primogenito Francesco. E accanto a questi momenti di quotidianità, quasi un diario dentro il quale spulciare, si maturano riflessioni sui fatti di cronaca, citazioni e anche film. “A me non torna”, oppure “che diamine!”, il linguaggio è sempre diretto, persino colloquiale. Sembra di parlare proprio con l’autore. E’ così che si scopre il vero Renzi. Determinato e pragmatico. Che orgogliosamente svela le sue radici. Lo scoutismo (il contrario di 100 anni di solitudine) che gli ha insegnato il senso di lealtà, e l’esperienza di arbitro, a sedici anni, da cui ha imparato a “prendere decisioni senza trastullarsi troppo”. Scorrono le E-news, insieme alle citazioni, spesso colte, e alle colonne sonore. Ci sono Jovanotti, Neffa, De Andrè e immancabilmente gli U2. Renzi scrive del mondo: dal super citato Sarkozy (non mancano nemmeno Obama e Hillary), alla Norvegia che dà il via alle leggi per le pari opportunità degli uomini, dal terrorista Al Zarquawi alla liberazione della Betancourt. In politica Renzi invoca concretezza. Sull’aereoporto: “C’è la possibilità di spostare una pista per dare noia agli uccelli di un padule anziché alla gente del quartiere e per aumentare la sicurezza, ma se lo dici ti accusano di voler fare il protagonista”. Sulla bretella Incisa-Valdarno: “Ti danno ragione in privato e torto in pubblico perchè le idee fanno paura, eccome se fanno paura”. Pochi i politici locali citati (ad esempio Dominici, Lastri, De Siervo, nemmeno una volta Martini). Ben quattro le Enews del 14 aprile 2006: le elezioni. Non risparmia critiche al Pd. “Poteva anche andare peggio? No, scrive citando una vignetta di Altan. E’ sulle cose realizzate e in via di realizzazione che Renzi si entusiasma: la Fi-Pi-Li, il termo valorizzatore, la lotta alla puntualità dell’Ataf. E poi guarda al futuro e si domanda: “Cosa farò da grande?”, candidato a sindaco nelle primarie del Pd o di nuovo presidente della provincia. Lo chiede pure a voi.
Data recensione: 01/09/2008
Testata Giornalistica: Il Reporter
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