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In Quarto Potere di Orson Wells un bambino viene separato dalla sua slitta da neve e il ricordo di questo gioco lo segna tutta una vita. La tua “slitta” può essere quel mappamondo regalato dal padre a

- In Quarto Potere di Orson Wells un bambino viene separato dalla sua slitta da neve e il ricordo di questo gioco lo segna tutta una vita. La tua “slitta” può essere quel mappamondo regalato dal padre a 8 anni di cui parli nel libro?
- Per un bambino di otto anni quel mappamondo rappresentava il sogno del viaggio verso i luoghi estremi del pianeta. Percorrevo con il dito il mappamondo e immaginavo di percorrere migliaia di chilometri per arrivare al luogo più lontano e più vicino della mia geografia immaginaria. Quella disegnata dalla mia testa e dal mio cuore. Forse in questo senso è il ricordo che più si avvicina al mio amore per il viaggio.
- Leggendo fra le righe delle prime pagine, il sogno dell’Antartide te lo sei tenuto sempre per te senza confessarlo perfino agli amici. Perché?
- Perché pensavo all’Antartide come a un continente lontano. Non pensavo di arrivarci  e quindi rimaneva solo un desiderio nascosto.
- Solo un posto della Terra dove il nulla si fa assoluto può, paradossalmente, riempire un animo umano come il tuo?
- Perché mi attira cosi tanto il nulla? Mi sono posto questa domanda tante volte. Ho sempre trovato la risposta nel senso della promessa. La promessa di un viaggio verso il nulla, alla ricerca di un paradosso. La promessa,certo, di una dimensione sconosciuta dello spazio, ma anche dello spirito. Perché l’Antartide è il luogo del silenzio e della libertà interiore. Il paesaggio, l’assenza del tempo misurato, ti consegna a una moviola della mente, allo scorrere lento della tua esistenza e ti costringe a tentarne  un bilancio.  Perdersi e ritrovarsi, appunto…
- Nel libro si passa anche da Conrad a Melville, dal Tango ad Almodovar. La colonna sonora del suo ultimo film “Volver” ha accompagnato la navigazione verso il paesaggio dell’Antardide che è il tuo paesaggio interiore. Visto che volver in spagnolo significa “tornare”... ci tornerai o la realizzazione di un sogno non pretende repliche?
- Tornerò in Antartide. Raramente ho visto cose più belle di quelle incontrate nel continente bianco. Anche se sto scrivendo di altri viaggi, quello in Antartide rimane un sogno incompiuto. Come diceva Proust: “Il vero viaggio di scoperta non consiste nel trovare nuove terre, ma nell’avere sempre nuovi occhi”.  Hai accennato a Conrad e Melville. Aggiungo Chatwin, Sepulveda e Coloane e tanti altri. Viaggio da solo perché, come ha sempre sostenuto Terzani, solo viaggiando da soli si incontra l’altro, il diverso da te. I libri sono i miei compagni di viaggio. Non le guide turistiche ma i grandi classici della letteratura di viaggio.
Data recensione: 09/10/2008
Testata Giornalistica: Il Corriere d’Arezzo
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