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L’anniversario della nascita di Giacomo Puccini ha visto fiorire, attorno alla sua persona, rievocazioni e vicende talvolta volgari, dimenticandoci che anche gli artisti sono uomini coi loro pregi e difetti. Un difetto di Puccini,

L’anniversario della nascita di Giacomo Puccini ha visto fiorire, attorno alla sua persona, rievocazioni e vicende talvolta volgari, dimenticandoci che anche gli artisti sono uomini coi loro pregi e difetti. Un difetto di Puccini, se così si può definire, era quello di privilegiare il sentimento dell’amore, di cui le sue opere sono l’espressione. È quindi difficile, come diceva Hemimgway, scrivere una prosa onesta sugli esseri umani. Impresa nella quale sono invece riusciti Oriano De Ranieri e Mauro Lubrani col libro «Giacomo Puccini - luoghi e sentimenti», Edizioni Polistampa, giunto alla seconda edizione e finito nella classifica dei titoli più venduti. A determinare il successo di quest’opera è senz’altro stato il fatto che gli autori hanno raccontato un Puccini per certi aspetti inedito, ripreso nel suo quotidiano, con le sue incertezze, paure ed entusiasmi. Ma, alla fine, il futuro Maestro seppe guardare dentro se stesso, rispondendo alla sua vocazione di musicista, quasi un richiamo degli antenati, anche loro artisti. Solo che lui riuscì ad andare oltre, interpretando la nevrosi borghese, quindi i malesseri sociali e della modernità, rivelandosi un artista in anticipo sui tempi. Ma com’era Puccini nel privato? Enzo Siciliano ha scritto che era un uomo difficile, contraddittorio, ammalato di profonde e insanabili malinconie, affabile e riservato. E’ questo il terreno che De Ranieri e Lubrani scandagliano. Scopriamo così alcune delle sue manie, tra cui quella di cambiare spesso abitazione, specie quando si accingeva a comporre un’opera. Lucca, Montecatini, Celle di Pescaglia, Chiatri, l’Abetone sono alcuni dei luoghi che lui privilegiava. Aveva bisogno di residenze diverse, alla ricerca quale era di emozioni da riversare nei melodrammi. Il successo infine gli arrise, ma lui non si montò mai la testa. Rimase l’artista che continua a ricercare il meglio. E’ forse anche questa la forza del suo genio.
Data recensione: 03/10/2008
Testata Giornalistica: La Nazione
Autore: Vincenzo Pardini