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Vittime e pedine, o registe e protagoniste neppure tanto occulte? La storia al femminile presenta, spesso senza risolverlo, questo affascinante interrogativo. E esso aumenta se viene calato nella storia toscana che si dimostra

Domani all’archivio si Stato verrà presentato il libro curato per Polistampa da Calvi e SpinelliDa Caterina a, la Regina Nera, all’Elettrice Palatina: storie nel cuore dell’Europa che conta  Vittime e pedine, o registe e protagoniste neppure tanto occulte? La storia al femminile presenta, spesso senza risolverlo, questo affascinante interrogativo. E esso aumenta se viene calato nella storia toscana che si dimostra più che mai, ancora una volta, storia d’Europa. Di scena casa Medici, rigorosamente.. in rosa. Domani alle 15,30, all’Archivio di Stato di Firenze, le donne della grande famiglia tornano a far parlare di sé: viene infatti presentata la ponderosa opera in due volumi Le donne Medici nel sistema europeo delle corti (XVI-XVIII secolo) che raccoglie gli atti di un convegno internazionale tenutosi a Firenze e a Fiesole nel 2005, a cui intervennero oltre 40 esperti. Curato da Giulia Calvi e Riccardo Spinelli per i tipi della Polistampa, il volume verrà illustrato da esperti studiosi quali Milena Gregori, Elena Fasano Guarini e e Marcello Verga; coordina la direttrice dell’Archivio di Stato, Rosalia Manno ToluE’ la prima volta che la storia di una dinastia viene percorsa completamente sotto l’aspetto delle sue figure femminili; non per nulla la pubblicazione è stata realizzata in collaborazione con l’Archivio di Stato e l’Archivio per la memoria e la scrittura delle donne «Alessandra Contini Bonaccossi». Non si tratta però di un omaggio a un indirizzo storiografico oggi in voga e che rischia francamente di diventare stucchevole; sia perché molte figure femminili di casa Medici furono effettivamente di grande statura politica, culturale ed umana, sia perché l’opera si propone, attraverso i numerosi documenti disponibili (e non tutti ancora adeguatamente studiati) di restituire a quelle figure la loro effettiva dimensione aldilà delle numerose leggende “nere”, dei pettegolezzi e delle semplificazioni. E di grande interesse è, a questo proposito, il capitolo sulla prima regina medicea di Francia, Caterina: Caterina de Medici e la leggenda della regina nera: veleni, incantesimi e negromanzia (Luisa Capodieci). Infatti sia Caterina che Maria, da qualcuno snobbate in quanto di una dinastia e di mercanti hanno lasciato un segno profondo nella storia francese, ma del loro ruolo si sono spesso evidenziati solo gli aspetti negativi. Come dichiara Manno Tolu, la scommessa dell’opera è proprio  «quella di fare del caso toscano della dinastia delle donne Medici un punto d’osservazione più generale per valutare l’incidenza avuta dalle donne nel modo di organizzare l’identità, le strategie e gli stessi indirizzi politici e culturali delle casate regnanti». E’ proprio la circolazione delle donne nel sistema dinastico europeo che inserisce in quest’opera i Medici e Firenze nel contesto europeo: una storia che abbraccia non solo le signore Medici per nascita, ma anche quelle «straniere a corte», entrate nella grande famiglia per matrimonio, e che spesso appartenevano ai più grandi casati europei, come gli Asburgo o i Borbone. E così dall’arrivo a Firenze nel 1536 della giovanissima Margherita d’Austria, destinata sposa al primo duca di Firenze, il non proprio amabile Alessandro, sino alla grandissima Elettrice Palatina, con cui nel 1743 si chiuse la vicenda della dinastia, due secoli di storia rivivono in una chiave nuova ed originale.
Data recensione: 26/09/2008
Testata Giornalistica: Il Giornale della Toscana
Autore: Domenico del Nero