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Per la prima volta una pubblicazione ripercorre la storia completa di una dinastia attraverso le sue figure femminili: in collaborazione con l’Archivio di Stato di Firenze e con l’Archivio per la

Firenze, 25.09.2008 - Per la prima volta una pubblicazione ripercorre la storia completa di una dinastia attraverso le sue figure femminili: in collaborazione con l’Archivio di Stato di Firenze e con l’Archivio per la Memoria e la Scrittura delle Donne “Alessandra Contini Bonacossi” esce per i tipi di Polistampa la monumentale opera Le donne Medici nel sistema europeo delle corti. XVI-XVIII secolo (2 tomi, pp. 856, euro 48) che raccoglie i contributi – in italiano e in inglese – di più di 40 esperti intervenuti al Convegno Internazionale tenutosi a Firenze e San Domenico di Fiesole tra il 6 e l’8 ottobre 2005. Il libro, a cura di Giulia Calvi e Riccardo Spinelli, presenta una struttura multidisciplinare che spazia dall’arte alla letteratura, dalla religione alla politica, dal cinema al costume, dalla cultura materiale alla storia delle donne e di genere.
È ricomposta non solo la storia della dinastia dei Medici dalle origini al tramonto, ma anche la costruzione dello Stato attraverso il legame indissolubile con quella famiglia. Dal 1536 al 1743 le donne Medici circolano oltre i confini dei singoli Stati: sono studiate sia quelle che si allontanano come spose – e a volte ritornano vedove – sia quelle che, “straniere a corte”, giungono a Firenze per entrare nella dinastia con le nozze. Le giovani spose che arrivano e partono recano con sé personale, lingue, oggetti, opere d’arte, abiti, cibi, stili di vita, influenzando le culture con cui entrano in contatto. Oggetto (e soggetti) di complesse strategie di politica internazionale, la loro azione si riflette nella scrittura di migliaia di lettere che da Firenze si diramano in tutta Europa. Le fonti utilizzate, molte delle quali mai studiate prima, sono imponenti e vertono soprattutto sulle corrispondenze femminili. La ricchezza documentaria, iconografica e storiografica ha permesso di aprire nuovi percorsi di ricerca che presentano le grandi figure della dinastia sotto un’ottica inconsueta, sfatando tanti luoghi comuni, ma danno risalto anche a quei profili finora lasciati in ombra. L’ampia lettura trasversale e il ricco corredo iconografico rendono la voluminosa pubblicazione più affascinante.
Qual è la scommessa che ha mosso il gruppo impegnato in questo lavoro di elaborazione? Risponde Rosalia Manno Tolu: “Quella di fare del caso toscano delle donne della dinastia medicea un punto di osservazione più generale per valutare l’incidenza avuta dalle donne nel modo di organizzare l’identità, le strategie e gli stessi indirizzi politici e culturali delle casate regnanti. Abbiamo riletto la storia dei Medici in una sorta di genealogia al femminile: dall’arrivo a Firenze nel 1536 della giovanissima Margherita d’Austria, figlia naturale di Carlo V e sposa del primo duca di Firenze Alessandro fino alla morte, nel 1743, dell’ultima erede dei Medici: la fiera elettrice palatina, Anna Maria Luisa. Vedremo entrare e uscire di scena, lungo percorsi tematici definiti, non solo le grandi Medici approdate a Parigi (Caterina e Maria regine di Francia) a cui è già stata dedicata larga attenzione storica e letteraria, ma anche quelle ‘arrivate’ dalle dinastie più titolate: da Giovanna a Maria Maddalena entrambe della casa d’Asburgo, alla tormentata vicenda di Marguerite-Louise d’Orléans, cugina di Luigi XIV e infelicissima sposa di Cosimo III. L’idea tradizionale, che ha voluto le donne inscritte in angusti confini giuridici e politici, ridotte a merce di scambio e a vittime, è stata sostituita da una lettura a tutto campo, polifonica e corale di queste donne, individuate in cordate plurigenerazionali e ricondotte al centro del quadro”.
Il volume sarà presentato al pubblico e alla stampa sabato 27 settembre alle ore 15.30 presso l’Archivio di Stato di Firenze (viale Giovine Italia 6). Coordinerà la direttrice Rosalia Manno Tolu e interverranno Mina Gregori della Fondazione Roberto Longhi, Elena Fasano Guarini dell’Università di Pisa e Marcello Verga dell’Università di Firenze. Saranno presenti i Curatori, gli Autori, l’Editore.
Data recensione: 25/09/2008
Testata Giornalistica: Nove da Firenze
Autore: Irene Gherardotti