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I saggi e i documenti proposti in questo volume riassumono oltre un quarantennio di storia politica cittadina attraverso il lavoro e le scelte degli uomini del Psi, formazione politica che ha rappresentato nella storia

I saggi e i documenti proposti in questo volume riassumono oltre un quarantennio di storia politica cittadina attraverso il lavoro e le scelte degli uomini del Psi, formazione politica che ha rappresentato nella storia Repubblicana la maggiore formazione della sinistra dopo il Partito Comunista. La ricostruzione della storia dei socialisti fiorentino è affidata a tre importanti docenti universitari, Luigi Lotti, Donatella Cherubini e Massimo Nardini, i quali tracciano un profilo essenziale di una vicenda politica che prende le mosse dalla guerra partigiana e dall’elezione di Gaetano Pieraccini, per dipanarsi nelle complesse trame politiche degli anni Cinquanta, con la stretta dialettica con il Pci, l’aperture a sinistra della Dc, il sindacato di Lelio Lagorio (biennio 1964 – 1965), la nascita della Regione Toscana, il ruolo nelle giunte di sinistra e il quindicennio craxiano, fino alla crisi del 1992. Il libro è arricchito dalla testimonianza di Lelio Lagorio Cronache di lotta socialista a Firenze, un documento importante per capire da dentro una storia che investe una parte rilevante della società fiorentina già a partire dal primo dopoguerra. Scrive infatti Luigi Lotti: “Il tessuto popolare del partito a Firenze e nella provincia, formato da contadini, operai, artigiani e molto meno di ceto medio commerciale, impiegatizio e professionale, garantiva un radicamento certo e un’aspirazione ardente di miglioramento, corroborato da un senso profondo di solidarismo e di fratellanza, circonfuso da un anelito di democrazia progrediente”. Firenze è stata anche un laboratorio importante per il centro sinistra: fu infatti la seconda città dopo Milano ad adottare un governo formato da democristiani e socialisti, con la Giunta presieduta da La Pira, in cui il Psi entrò con un gruppo di assessori di alto livello. Tra gli anni Sessanta e Settanta, oltre a Lagorio, il Psi fiorentino, seppe esprimere personaggi di buona caratura come Riccardo Nencini e Valdo Spini, che sono riusciti a portare l’esperienza socialista oltre il modello craxiano, entrato in crisi irreversibilmente agli inizi degli anni Novanta. Del resto la storia del Psi fiorentino, come dimostrano le schede biografiche realizzate da Donatella Cherubini, ha saputo esprimere nel tempo personaggi di alto profilo morale a partire da Piero Calamandrei, uno dei padri della costituzione italiana e direttore della storica rivista Il Ponte, che seppe imprimere alla formazione socialista fiorentina un profondo spirito europeista, che lo ha caratterizzato fino ad epoche recenti.
Data recensione: 09/07/2008
Testata Giornalistica: InToscana
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