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Mentre ricorre il bicentenario dell’annessione della Toscana all’Impero napoleonico, è in libreria da pochi giorni La Toscana nell’Impero napoleonico. L’imposizione del modello e del processo di integrazione 1807-

Firenze, 04.07.2008 - Mentre ricorre il bicentenario dell’annessione della Toscana all’Impero napoleonico, è in libreria da pochi giorni La Toscana nell’Impero napoleonico. L’imposizione del modello e del processo di integrazione 1807-1809 (ed. Polistampa, euro 45), che indaga dettagliatamente quell’evento storico con tutto ciò che ne conseguì: un vero e proprio stravolgimento amministrativo e burocratico, una diversa prospettiva identitaria per gli appartenenti al piccolo Regno borbonico assorbito dal gigantesco Impero, e il radicale mutamento del rapporto tra Stato e Chiesa. Scritta da Edgardo Donati, esperto dell’era napoleonica e docente all’Università di Firenze, la pubblicazione ricostruisce per la prima volta in maniera sistematica la storia della Toscana imperiale, sulla base di fonti documentarie rinvenute e consultate oltre che nei principali archivi toscani, anche in quelli di Milano, Parigi, Vienna e Praga.
Dei due tomi che compongono l’opera (per 1000 pagine complessive) il primo tratta la traumatica annessione della regione all’Impero francese, perseguita da Napoleone attraverso un’abile trama politica intessuta tra Parigi, Milano e Firenze e preceduta, nella seconda metà del 1807, dall’occupazione militare del territorio e dall’installazione a Firenze di un amministratore civile. Esamina inoltre le innovazioni apportate dalla nuova Giunta, che creò un nuovo ceto burocratico, disegnò nuove coscrizioni, impose la leva obbligatoria e pretese maggiori tributi dalla popolazione. Descrive infine il pesante attacco al potere, alla ricchezza e al prestigio della Chiesa. Il secondo tomo analizza dettagliatamente il governo locale tramite i documenti di prima mano dell’amministratore Giovan Battista Nomi, e affronta le questioni relative all’ordine pubblico nella Toscana del 1808-09, ricostruendo in particolare la storia dell’insorgenza aretina dell’autunno 1808, della sedizione scoppiata sull’Amiata nell’immediata vigilia dell’inizio della guerra della Quinta Coalizione (marzo-aprile 1809) e della vicenda pressoché contemporanea dei cosiddetti "briganti d’Italia". Esamina infine i problemi di gestione e di ordine pubblico che l’impatto del sistema napoleonico inevitabilmente causò in Toscana, imponendo a Napoleone operazioni di controllo ed elaborate azioni diplomatiche, che affidò alla sorella Elisa, nuova granduchessa della risorta Corte di Firenze, fautrice del doloroso passaggio della regione da piccolo regno a importante provincia imperiale.
Data recensione: 04/07/2008
Testata Giornalistica: Nove da Firenze
Autore: Erica Tiozzo