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Sarà in libreria dal 1° Aprile, a neppure un anno dalla morte del noto pittore e incisore toscano Sigfrido Bartolini (Pistoia, 21 Gennaio 1932 - 24 Aprile 2007) il libro Quattordici vetrate moderne di Sigfrido

Firenze - Sarà in libreria dal 1° Aprile, a neppure un anno dalla morte del noto pittore e incisore toscano Sigfrido Bartolini (Pistoia, 21 Gennaio 1932 - 24 Aprile 2007) il libro Quattordici vetrate moderne di Sigfrido Bartolini nella chiesa dell’Immacolata a Pistoia a cura di Siliano Simoncini. La lussuosa edizione (Polistampa, pp. 172, euro 42) realizzata interamente a colori in grande formato su personale progetto del maestro stesso, descrive il suo ultimo impegno artistico ed è testimonianza diretta del suo modo di operare: un autentico "testamento poetico". Un’opera che riflette appieno lo spirito creativo di Sigfrido Bartolini e ne esalta la singolare vicenda artistica. Il ricco corredo iconografico illustra doviziosamente, mediante le foto di Grazia Sgrilli, il percorso creativo del Bartolini, documentato anche dal suo diario di lavoro ("Archivio Sigfrido Bartolini"). Dall’incanto delle magnifiche tavole raffiguranti le 14 monofore - che illustrano sia per intero sia in numerosi particolari le 7 Opere di Misericordia e i 7 Sacramenti - alle fasi preliminari dell’opera che ripercorre i primi studi, i bozzetti, le più accurate prove ad acquerello, i cartoni al vero (ultimo stadio prima della realizzazione vera e propria).Il volume si avvale del contributo dello studioso Franco Cardini che delinea magistralmente il significato della vetrata artistica dal punto di vista storico, permettendo di apprezzare l’originalità dell’apporto di Bartolini nel contesto della tradizione culturale da cui scaturisce. I temi delle vetrate sono oggetto di un’approfondita esegesi critica di Siliano Simoncini che, puntuale nell’esplicitare l’intento di Bartolini quando definiva le proprie creazioni "moderne", si dimostra anche acuto nel rimarcarne l’alto valore estetico-espressivo, in continuità con la poetica che ha caratterizzato la produzione del maestro pistoiese in tutte le sue forme.Ogni raffigurazione è accompagnata da un commento dello stesso Bartolini, che ha ritenuto opportuno fornire anche un glossario esplicativo dei simboli usati nelle raffigurazioni, poeticamente intitolato con Platone Il Palazzo delle mura trasparenti. Così la scelta di oggetti e figure effettuata per ciascuna vetrata (es. l’uovo, i pesci, l’albero, la perla, il fiore del gigaro, il mappamondo, la luce, ecc.) è resa più chiara e significativa.
Data recensione: 22/03/2008
Testata Giornalistica: Artèpress
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