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Nell’ultima raccolta di poesie di Gabriella Sobrino La corazza nuda (Ed. Polistampa di Firenze 132pp.)presentata nella sala conferenze del museo della Città e del territorio di Cori dal poeta corese, allievo di Elio

Presentata l’ultima raccolta poetica di Gabriella SobrinoNell’ultima raccolta di poesie di Gabriella Sobrino La corazza nuda (Ed. Polistampa di Firenze 132pp.)presentata nella sala conferenze del museo della Città e del territorio di Cori dal poeta corese, allievo di Elio Filippo Acrocca, Pietro Vitelli, sono presenti tre grandi temi, o meglio tre grandi passioni che riflettono la storia umana e intellettuale dell’autrice l’amore e la passione civile che fa esplodere un grido di rabbia, di indignazione e di condanna nel ricordare i morti innocenti e infine l’amicizia in sentimento celebrato attraverso figure che compongono una splendente costellazione di affetti. “La poesia di Gabriella Sobrino – scrive nella presentazione Francesca Romana De Angelis che proprio con la Sabrina ha pubblicato con l’editore Pagliai un volume di 400 pagine Storie del Premio di Viareggio avvolge e coinvolge perché prende vita dalla vita. La poesia della Sobrino è ricca di colori, di profumi e di suoni. È una poesia della felicità e della luce, conosce il mondo attraverso i sensi e la sua poesia nasce da un contatto diretto con la realtà. Privilegiando la simultaneità della relazione tra gli oggetti e gli stati d’animo, il suo sguardo si ferma sulla quotidiana semplicità che evoca emozioni e che diventano versi”. Gabriella Sobrino, storica segretaria del Premio Viareggio per circa quarant’anni (1964-2004), traduttrice di poeti come Emily Dickinson e James Joyce,quando può lascia la sua casa romana per rifugiarsi nella sua Cori e alla sua sesta raccolta di poesie dopo John cosa aspetti a intonare (1970), Giochi di specchi (1974) Flauto and concertina (1977) Ricordi di un secolo (1988) e Poesie rimate (1992).
Il titolo La corazza nuda è stato suggerito da Cesare Garboli prima di morire. “E’ un coraggioso ossimoro come ha suggerito l’autrice che simboleggia l’arte della difesa rispetto a una fragilità che non si può mimetizzare.” Non c’è esilio possibile dalla realtà, non c’è stanchezza nel denunciare i mali del mondo – si legge sempre nella prefazione della De Angelis – non c’è resa di fronte alla crudeltà degli eventi. La sua voce poetica, canto d’amore per la vita, trasforma la delusione in progetto, la paura in coraggio, la perdita in ricerca.” C’è sofferenza e denuncia nei versi della Sobrino per le violenze della storia. Sono le parole e i silenzi che sfidano la sorte e i destini degli uomini. Questo è il grido di Gabriella Sobrino per salvare il mondo in nome dell’amore e dell’amicizia.
Data recensione: 18/05/2008
Testata Giornalistica: Avvenire
Autore: Leone D’Ambrosio