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Aprono il 29 maggio le quattro mostre che insieme compongono “Mugello culla del Rinascimento”, a sottolineare l’origine dei tre celebri pittori e della casata che governò la Toscana per due secoli, facendo di arti e scienze lo strumento principe della pro

Aprono il 29 maggio le quattro mostre che insieme compongono “Mugello culla del Rinascimento”, a sottolineare l’origine dei tre celebri pittori e della casata che governò la Toscana per due secoli, facendo di arti e scienze lo strumento principe della propria politica e fortuna. Quattro comuni della provincia fiorentina ospitano collezioni e opere di artisti che diedero vita al periodo più fecondo della storia della città.Firenze, Palazzo Medici Riccardi: il “Viaggio dei Magi” di Benozzo GozzoliL’iniziativa è dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze che ha scelto la zona del Mugello per l’edizione 2008 di “Piccoli grandi musei”, progetto nato per valorizzare la specificità toscana del “museo diffuso”.Intagliatore prossimo al vecchio Donatello e a Desiderio da Settignano, Crocifisso, 1460 ca., legno di pero. San Piero a Sieve, Convento di San Bonaventura a Bosco ai Frati, Sala Capitolare La visita alla culla del Rinascimento inizia da Palazzo Medici Riccardi (Firenze), prima reggia della dinastia dei Medici, con il “Viaggio dei Magi” di Benozzo Gozzoli. Nel ricco corteo che celebra il ruolo salvifico della famiglia infatti, oltre ai capostipiti, si riconosce sullo sfondo il paesaggio tipico mugellano.“Donatello, Brunelleschi e l’Uomo in Croce”: tre famosi crocifissi al centro di una leggendaria disputaLa disputa di matrice vasariana tra i crocifissi lignei dei due protagonisti del Quattrocento fiorentino, Donatello e Brunelleschi, viene riproposta mettendo a confronto le due celebri sculture con un terzo crocifisso di ambito donatelliano di straordinaria fattura ma di paternità ignota. Un Cristo più tardo, che risale al 1460 circa, nato per il convento mugellano di S. Bonaventura a Bosco ai Frati dove tutt’oggi è custodito.“Il Mugello e le arti. Giotto, il Beato Angelico e Andrea del Castagno”Beato Angelico e Giotto erano originari di Vicchio mentre Andrea del Castagno veniva da San Godenzo, nell’Alto Mugello. Adesso è possibile apprezzarli tutti insieme in una mostra che raccoglie opere di solito interdette al pubblico. A comporla una serie di dipinti provenienti dai grandi musei di Firenze e da collezioni private tra cui le due tavolette di Giotto (S. Francesco e S. Giovanni). La mostra espone anche la “Madonna con Bambino” del Beato Angelico del museo di San Marco, un dipinto realizzato per la chiesa del Bosco ai Frati, che torna dunque alla terra di origine dopo una lontananza di un paio di secoli.Borgo S. Lorenzo, museo della Manifattura Chini: “Le ville dei Medici”Il Bronzino (Firenze 1503-1572) e bottega, “Ritratto di Cosimo I”, 1545 ca., olio su tavola. Firenze, Galleria degli Uffizi La mostra ripercorre le funzioni economiche, artistiche e simboliche che la dinastia medicea ebbe nel natio Mugello a partire dalle famose lunette dipinte da Justus van Utens, che mostrano le ville di Trebbio, Cafaggiolo e Pratolino. Insieme a queste alcuni celebri ritratti che il Bronzino fece a Cosimo il Vecchio, Pierfrancesco il Vecchio e Francesco I, oltre a un ritratto di Bianca Cappello esposto qui per la prima volta.Scarperia, Palazzo dei Vicari - “Medici in armi”: per ricordare le gesta guerriere della dinastiaIl Mugello è conosciuto ancora oggi per la forgia di lame e armi da taglio e anche i Medici si servirono degli abilissimi artigiani della valle per le loro imprese guerriere. Nel turrito Palazzo dei Vicari di Scarperia sarà rievocata la suggestione dell’arsenale mediceo con una selezione di armi con le immagini dei Medici combattenti: Giovanni delle Bande Nere nel busto marmoreo del Sangallo e nel dipinto di Giovan Battista Naldini, Cosimo nel ritratto del Bronzino, Francesco I testimoniato dalla superba armatura datata 1574 che oggi si conserva al Bargello. A questo si affianca una ricca selezione di armature e lance, picche e spade, archi e archibugi, spingarde e colubrine.
Data recensione: 30/05/2008
Testata Giornalistica: Artelab
Autore: ––