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Sono ventiquattro sculture realizzate dal maestro Onofrio Pepe alla mostra Athena in Athenaeum che è stata inaugurata dal Rettore dell’Università di Firenze il 28 aprile scorso.

Sono ventiquattro sculture realizzate dal maestro Onofrio Pepe alla mostra Athena in Athenaeum che è stata inaugurata dal Rettore dell’Università di Firenze il 28 aprile scorso.«Non si ha testimonianza – ha dichiarato il magnifici rettore dell’Università di Firenze Augusto Marinelli tagliando il nastro tricolore – che l’ateneo fiorentino abbia effettuato acquisizioni di opere d’arte o abbia preso iniziative per costruire un patrimonio artistico. La mostra di Onofrio Pepe può rappresentare un primo segno d’attenzione per un aspetto troppo a lungo trascurato».«Sarebbe auspicabile – ha detto il professor Antonio Gurrieri, curatore della mostra e del catalogo edito da Polistampa – che almeno la grande statua di Athena, che fino al 4 luglio incontreremo a San Marco, rimanesse stabilmente all’interno del Rettorato. Athena, coincidente con la latina Minerva, ci riporta alla sapienza, alla conoscenza operosa all’intelligenza delle arti».Il professor Sergio Givone si è soffermato sul tema conduttore della mostra, il mito.«Nel suo prendere il mito a tema e a contenuto essenziale della sua poetica – commenta il docente di filosofia, Pepe si fa guidare dei gran testi del passato che ne hanno mediato la trasmissione letteraria: le Metamorfosi di Ovidio, principalmente, poi gli Inni Orfici, le tragedie euripidee, ma anche Luciano di Samosata, nonno di Panopoli e così via. Pepe fa la sua logica del mito e mostra di sapere che mytos e logos sono strettamente intrecciati».L’emozionatissimo Onofrio Pepe ha ringraziato il Rettore e il professor Gurrieri che hanno scelto le sue opere per farle entrare per la prima volta nell’ateneo di una mostra d’arte.«Oltre a loro – ha detto il maestro – devo ringraziare Mauro Pagliai della Polistampa che accompagna ogni mia mostra con un suo bel catalogo»
Data recensione: 23/05/2008
Testata Giornalistica: Metropoli
Autore: Fabrizio Borghini