chiudi

Manca solo Gianni Morandi, che cantava una canzone intitolata Chimera nei favolosi anni Sessanta. Tutto il resto c’è. Ugo Bardi ha studiato per oltre un decennio il mito della Chimera e ne ha ora ricavato un volume

Manca solo Gianni Morandi, che cantava una canzone intitolata Chimera nei favolosi anni Sessanta. Tutto il resto c’è. Ugo Bardi ha studiato per oltre un decennio il mito della Chimera e ne ha ora ricavato un volume nel quale scandaglia dal punto di vista archeologico, linguistico, filologico, mitologico, artistico, psicologico, perfino orientalistico, tutto quanto riguarda la storia del mostro dalla triplice natura (serpente, capra e leone) reso immortale da Omero in letteratura e dagli etruschi nella scultura. Proprio dalla statua di bronzo ritrovata ad Arezzo nel 1553 e oggi visibile al Museo Archeologico di Firenze, parte l’indagine appassionata di Bardi. Conservata gelosamente a Palazzo Vecchio da Cosimo dei Medici, la statua viene attualmente analizzata in ogni dettaglio. Dopo aver dimostrato la certezza della sua origine etrusca e convalidato l’omaggio al dio Tin (come attesta l’iscrizione sulla zampa sinistra), si passa in rassegna la bibliografia, da Omero ad Esiodo, da Pindaro ad Apollodoro, sul mostro ucciso, secondo il mito, dall’eroe Bellerofonte. Ma come si può uccidere un mostro di natura divina? Si tratterà di una metafora, che cela una montagna o un vulcano, o addirittura una costellazione che simboleggia le stagioni dell’anno, come ipotizza Robert Graves. Servendosi del mito di Edipo (la Sfinge come alter ego della Chimera) e puntando sulla natura femminile della strana bestia, si può interpretarla come un’immagine deformata dell’antica dea madre. La si segue inoltre in tutte le successive varianti, quando spunta inquietante in un dipinto del Bronzino per arrivare fino ai moderni cartoon di Miyazaki. E se non fosse mai davvero morta? Bardi ci spiega tutto questo senza farcelo pesare, privo della polvere dell’Accademia.
Data recensione: 21/06/2008
Testata Giornalistica: Il Domenicale
Autore: Fabio Canessa