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Sabato prossimo, 10 maggio, nell’ambito del salone di Torino, alle 17,30 vengono presentati tre libri – recentemente ristampati dalle edizioni Polistampa – di Sigfrido Bartolini, il grande artista toscano scomparso lo

Sabato prossimo, 10 maggio, nell’ambito del salone di Torino, alle 17,30 vengono presentati tre libri – recentemente ristampati dalle edizioni Polistampa – di Sigfrido Bartolini, il grande artista toscano scomparso lo scorso anno. Saranno Stenio Solinas, Stefano Zecchi e Franco Cardini a presentare il grande Piocchio illustrato, Le vetrate e La grande impostura. A seguire Carlo Sburlati ed Elena Pontiggia illustreranno in una onferenza stampa la mostra antologica «Sigfrido Bartolini e il suo mondo» che si inaugurerà il prossimo 28 giugno a Palazzo Saracco di Acqui Terme.La grande mostra antologica – il cui titolo completo è «Sigfrido Bartolini e il suo mondo. Soffici, Sironi, Carrà... Le favole e il paesaggio italiano», è stata promossa dall’Assessorato alla Cultura della città temale piemontese, insieme alla Regione Piemonte e alla Provincia di Alessandria, coordinata e allestita dalla Galleria Repetto e Company. Curata dalla critica d’arte Elena Pontiggia, la mostra – che fa seguito alle mostre evento che ogni anno questa città dedica a un Maestro del Novecento (nell’ordine Morlotti, Casorati, Guttuso, De Pisis, Carrà, Rosai, Moranti, Sironi, Campigli, Soffici, De Chirico, Burri, Balla, etc.) - segna il definitovo ingresso di Sigfrido Bartolini fra i grandi artisti italiani del Novecento e fa seguito a otto anni di distanza alla sua ultima visitatissima antologica, tenutasi al Palazzo della Triennale di Milano dal 25 marzo al 30 aprile del 2000, con catalogo Mazzotta a cura di Carlo Fabrizio Carli.In particolare, la mostra acquese della prossima estate ripercorrerà, attraverso la figura di Bartolini, il tema del paesaggio italiano, esponendo e mettendo a confronto per la prima volta in Italia accanto agli oli di Sigfrido anche alcuni capolavori sul medesimo soggetto di Sironi, Carrà, Soffici. Inoltre si allargherà al mondo dell’artista, testimoniando i suoi legami di amicizia intellettuale e di sodalizio critico, oltre che coi maestri prima citati, con Messina, Mino Maccari, Ottone Rosai, Italo Cremona e tanti altri. E saranno soprattutto in mostra tutte le principali opere di Bartolini, dai monotipi iniziali, carichi di umori popolareschi, ai dipinti ad olio, che si incentrano soprattutto su marine e architetture silenziose e straniate, agli splendidi es essenziali acquerelli, alla lunga, preziosa, eccezionale ricerca grafica, non solo xilografica, che culmina nelle famose tavole di Pinocchio.Sigfrido Bartolini era nato a Pistoia nel 1932, ha compiuto gli studi sotto la guida, fra gli altri, di Pietro Bugiani. Durante la prima giovinezza può dedicare alla ricerca espressiva solo le ore notturne (di giorno deve lavorare per vivere) e quindi pratica soprattutto il monotipo, una delle poche tecniche per cui è sufficiente la luce artificiale. Alla fine degli anni Quaranta conosce Ardengo Soffici, che per primo apprezza il suo lavoro e lo fa conoscere a Carrà. A partire dai primi anni Cinquanta si dedica completamente alla pittura (alternandola a ua profonda passione per l’incisione) e a un’incessante attività di scrittore, critico e polemista. In quest’ambito si ricordano le sue lunghe, intense, anticonformistiche collaborazioni a testate come La Nazione, Il Tempo, Il Conciliatore, il Borghese, L’Indipendente, il Giornale e altre testate oltreché la sua avventura editorial-critico-artistica su Totalità, il quindicinale erede di La Voce e Lacerba, al quale collabora con scritti e xilografie originali. Nel 1959 Bartolini prende parte alla VIII Quadriennale di Roma. In seguito si asterrà dal partecipare a rassegne collettive (un’eccezione, nel 1972, la prestigiosa mostra di grafica a Monaco di Baviera insieme ai più celebrati maestri del Novecento: De Chirico, Mirò, Tapies, Manzù, Kokoschka, Masson, Beckmann, Corneille, Tobey, Hartung).Nel 1983 ha curato per la Fondazione Collodi la stampa dell’Edizione commemorativa del Centenario di Pinocchio, da lui illustrata con oltre 300 xilografie originali a colori e in bianco e nero, frutto di dodici anni di lavoro. E proprio recentemente, dal 5 dicembre scorso al 6 gennaio 2008, la Provincia di Roma gli ha dedicato a Palazzo Valentini una riuscitissima mostra di grafica dal titolo «Pinocchio di Sigfrido Bartolini. Come nasce un libro illustrato», con un catalogo di 400 pagine.La sua ultima fatica sono state le 14 vetrate istoriate, legate a piombo alla maniera antica, per la Chiesa dell’Immacolata di Pistoia, delle quali ha eseguito i bozzetti e curato la realizzazione, con la scelta dei vetri policromi e l’esecuzione delle parti dipinte: le vetrate sono state dedicate ai Sette Sacramenti e alle Sette Opere di Misericordia Corporale. Proprio di recente sulle vetrate di Bartolini è uscito un bellissimo volume di grande formato e interamente a colori, curato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoria e Pescia.Sigfrido Bartolini è morto a Pistoia, appena settantacinquenne, il 24 aprile 2007. La grande antologica di Acqui Terme, la prima dopo la scomparsa dell’Artista, curata da Elena Pontiggia, si avvarrà anche dei contributi critici di Beatrice Buscaroli e di Daniela Marcheschi: rimarrà aperta a Palazzo Saracco dal 28 giugno al 31 agosto, 2008 (con il seguente orario: 10-12,30/15,30-19,30 lunedì chiuso).
Data recensione: 03/05/2008
Testata Giornalistica: Il Secolo d’Italia
Autore: Maurizio Bruni