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Fra gli artisti che hanno scelto il mito come oggetto della loro identità, fra i più fedeli, c’è sicuramente Onofrio Pepe, che onora la Classe di scultura della gloriosa Accademia delle arti del disegno, fondata nel 1563. I temi

Onofrio Pepe, “Morte di Ippolito”, 2007, tecnica mista, cm. 161x60 (particolare)SPECIAL / Il tumulto plastico di PepeDal testo del catalogo Polistampa, l’arte dello scultore protagonista di “Athena in Athenaeum” nell’analisi del curatore della mostradi Francesco Gurrieri, il 29/04/2008 Fra gli artisti che hanno scelto il mito come oggetto della loro identità, fra i più fedeli, c’è sicuramente Onofrio Pepe, che onora la Classe di scultura della gloriosa Accademia delle arti del disegno, fondata nel 1563. I temi privilegiati sono il mito d’Europa, Icaro, Demetra, Danae, Sisifo.Una plastica sapiente, nella tradizione di Martini, Vangi e MitorajLa sua più vasta e sistematica narrazione mitologica è stata riposta nella grande Porta del Mito che la Banca CR Firenze sistemerà nella sua nuova sede di Novoli. Così questo nuovo “percorso del Mito”, disteso fra le parti monumentali della sede del Rettorato a San Marco è una suggestiva proposta della grande scultura di questo Maestro (il cui apprezzamento si è ormai diffuso negli Stati Uniti, in Gran Bretagna, in Francia), che precede la grande performance urbana –«Icarus on the Labyrinth» – programmata per altri luoghi della città di Firenze.Pepe ha fatto del mito la propria identità tematica, da sempre caratterizzata da una plastica sapiente che ha saputo assorbire la lezione di Arturo Martini e poi di Vangi e Mitoraj: dialogando col sentimento del mito e drenando da questo materia, linfa e aspirazione per rappresentare i drammi metastorici dell’umanità. Onofrio Pepe, “La Medusa”, 2008, stele, tecnica mista policroma, h. 258 cm.Pepe riesce a sollevare con la mitologia il dolore e le tragedie odierniContinua ad esserci, nel percorso plastico di Pepe, un ‘protocollo’ con l’immortalità del linguaggio che fa dell’evento artistico un processo di ipostatizzazione capace di trasformare ciò che è relativo e contingente (la persona umana) in entità assoluta e metafisica: un processo di assolutizzazione del dolore, di «attraversamento della vita» (per dirla con Mario Luzi); con la vita, appunto, e con la morte. Così, a ben guardare, questo artista riesce a sollevare con la mitologia (che avevamo quasi dimenticata) il dolore e le tragedie dei nostri giorni. Ci sembra allora di poter dire che, ancora una volta, Thanatos, quale istinto di morte, esce sconfitto grazie a questo nobile processo plastico-figurativo.Nell’arte dello scultore salernitano i temi delle Metamorfosi di OvidioQuelli di questo artista sono anche i temi delle Metamorfosi di Ovidio: tutti percorsi da grande pathos e da differenti registri psicologici che toccano la passione, l’amore, la gelosia, la follia, la mitezza, l’audacia, la seduzione, l’amor folle, la corte amatoria e altro ancora. Ed anche con la riproposizione dell’idea di stele, Onofrio Pepe mutua una tipologia della classicità, reinvestendo in contemporaneità. Il nostro Ateneo, ne siamo certi, saprà registrare l’evento, tornando anche a riflettere sul suo ruolo di incubatore e rigeneratore critico del sapere affidatogli. […] (leggi tutto l’estratto dal catalogo)Leggi l’estratto del testo in catalogo di Sergio Givone Scheda TecnicaTitolo: Athena in Athenaeum
Editore: Polistampa (Firenze, 2008)
Autori: Francesco Gurrieri, Sergio Givone
Formato: cm 24x22
Pagine: 84
Rilegatura: brossura
Illustrazioni: a colori
ISBN: 978-88-596-0377-1
Lingua: italiano
Prezzo: € 18

Info: Polistampa
Via Livorno, 8/32 - 50142 Firenze
Tel. (+39) 055 7378 71 (n. 15 linee)
info@polistampa.com
Data recensione: 29/04/2008
Testata Giornalistica: Artelab
Autore: Francesco Gurrieri