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Categoria che s’affaccia nella seconda metà dell’ Ottocento e che sarà fondamentale negli studi freudiani, la nevrosi diviene anche il campo privilegiato d’indagine di una serie di romanzi della letteratura italiana del periodo

Categoria che s’affaccia nella seconda metà dell’ Ottocento e che sarà fondamentale negli studi freudiani, la nevrosi diviene anche il campo privilegiato d’indagine di una serie di romanzi della letteratura italiana del periodo, sotto la stretta influenza della narrativa francese, in particolare quella simbolista e naturalista. Edwige Comoy Fusaro indaga questo universo frastagliato e ricchissimo nelle opere di Tarchetti,Verga, D’Annunzio, Fogazzaro, De Roberto, Tozzi, Borgese e tanti altri. A partire cioè, dai primi tentativi scapigliati fino al Novecento, delineando una scenografia di analisi letterarie che sottintendono un immaginario preso a prestito dalle scienze e dal positivismo, puramente cioè, medicalizzato. Il trait d’union tra questi due versanti rimane il tema del corpo, pervaso da una sorta di inquietudine che Freud espliciterà solo nel secondo decennio del Novecento con la categoria di “perturbante”.
Da sostrato a quiete anamnesi narrative fanno sicuramente lo spirito razionalista ereditato del Settecento per la tensione speculativa ma soprattutto lo spiritismo ottocentesco e la tradizione delle ghost stories inglese e Hoffmaniana. Il punto di piena maturità di questo filone è sicuramente il capoloavoro sveviano, un’opera capace di legare la tradizione del bildungsroman e dell’ autobiografia, lo psicologismo della caratterizzazione del personaggio, lo scavo interiore derivato dagli stilemi dello stream of consciousness joyciano ad una tensione criticamente psicanalitica.
Data recensione: 01/07/2009
Testata Giornalistica: Le voci della luna
Autore: Chiara Cretella