chiudi

Firenze 1943-1944. Due diari sull’Italia lacerata dalla guerra diventano un romanzo in presa diretta con un periodo storico lancinante, corrosivo che è sedimento irremovibile nella memoria di ciascuno di noi. Giorni in

Firenze 1943-1944. Due diari sull’Italia lacerata dalla guerra diventano un romanzo in presa diretta con un periodo storico lancinante, corrosivo che è sedimento irremovibile nella memoria di ciascuno di noi. Giorni in bilico di Alberto Simonetta (ed. Polistampa, pp. 656, euro 16,50) racconta vicende vere di protagonisti realmente esistiti: un giovane ufficiale impegnato in informazioni e sabotaggi contro l’invasore tedesco che annota nel suo quaderno i risvolti concreti della Resistenza, tracciando con minuziosi particolari la vita difficile di quei giorni, fatta di espedienti; e poi Stefania, animo dolce e sincero, che riesce a mantenere viva una forte sensibilità nel contesto duro e ostile del periodo. Delicatezza e forza si incontreranno in una straordinaria storia d’amore, vissuta con tenacia all’ombra della Seconda Guerra Mondiale, nella Firenze che vide il passaggio del fronte e che seppe liberarsi dalla tenaglia nazifascista ritornando alla speranza. I due protagonisti altri non sono che lo stesso Simonetta e la sua compagna per la vita: Stefania Belloni Filippi (nella foto).L’autore, Alberto Simonetta, nato il 26 marzo 1930, iscrittosi sedicenne alla Facoltà di Medicina si è laureato a soli ventidue, ottenendo tre anni più tardi anche la laurea in Scienze Naturali. Assistente incaricato, poi di ruolo e professore incaricato, a 36 anni aveva già vinto il concorso per professore ordinario tenendo gli insegnamenti di Zoologia e di Anatomia Comparata, ma anche di Storia delle Scienze. Ha svolto importanti ricerche in Sud Africa, Stati Uniti e in diversi paesi europei, nonché numerose missioni di raccolta e di studio sul campo in Somalia, Africa centrale, Afghanistan e India. È stato membro della Commissione di studio per la conservazione della natura del Consiglio Nazionale delle Ricerche, ha svolto missioni per la Cooperazione Italiana coi paesi in via di sviluppo e per la Fao.
Data recensione: 23/04/2008
Testata Giornalistica: Artèpress
Autore: Irene Gherardotti