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Sono esposte all’Accademia delle Arti e del Disegno di Firenze le opere premiate alla V edizione del Concorso Nazionale Gaetano Bianchi. La mostra raccoglie quadri di artisti scelti fra 21 partecipanti al prestigioso

Sono esposte all’Accademia delle Arti e del Disegno di Firenze le opere premiate alla V edizione del Concorso Nazionale Gaetano Bianchi. La mostra raccoglie quadri di artisti scelti fra 21 partecipanti al prestigioso concorso dedicato all’artista dell’Ottocento che a Firenze è noto forse più come restauratore (sono famosi gli interventi ai dipinti di Giotto in Santa Croce e alla Loggia del Bigallo), che come valente pittore. Eppure è proprio di Gaetano Bianchi una superba immagine della Madonna al Bargello di Firenze ed è lo stesso Bianchi a vincere con Stefano Ussi il Premio Roma nel 1843. È stata la figlia di Bianchi, Elettra, a istituire, nel 1925, con lascito testamentario, il premio, per ricordare il padre Gaetano. La prima edizione fu nel 1934 sotto il patronato di S.M. Vittorio Emanuele III Re d’Italia e del Primo Accademico ad Honorem S.E. Benito Mussolini. Lo statuto del premio prevede che sia realizzata un’opera dedicata a episodi di storia fiorentina o tratti dalla Divina Commedia. Ed è proprio all0146episodio nel quale Dante racconta nella Commedia la tragedia vissuta dal Conte Ugolino che si è ispirato il giovane pittore di origini marchigiane, ma fiorentino di adozione, Sandro Palmieri che ha vinto il primo premio di questa V edizione del Gaetano Bianchi con l’opera «Il conto». Palmieri ha studiato nella Scuola di Pittura del professor Adriano Bimbi dell’Accademia di Belle Arti di Firenze e, seppur appena trentenne, ha già nel suo curriculum molte collettive e alcune personali nelle quali ha espresso con grande rigore ed estrema sintesi la sua personale lettura di temi sociali odierni con opere realizzate con tecniche innovative. È singolare che sia questa quinta edizione ad avere un vincitore: è successo una sola volta nel passato, precisamente nel 1963 e il premio fu vinto da Ennio Pozzi, pittore che faceva parte del «Gruppo Novecentesco Toscano» che sosteneva la rivista Solaria. Dai verbali conservati negli archivi dell’Accademia, alcuni dei quali riportati in copia nel bellissimo catalogo della mostra edito dalla Polistampa, si leggono molti nomi di artisti noti che risultano fra i partecipanti alle passate edizioni: da Renato Alessandrini a Dilvo Lotti, a Ermanno Toschi, a Marcello Tommasi; e altrettanto famosi sono coloro che negli anni hanno di volta in volta composto la commissione giudicatrice, per citarne solo alcuni: Soffici, Breddo, Colacicchi, Rodolfo Siviero e Renato Guttuso ai quali si sono aggiunti gli storici Umberto Baldini e Nicolai Fedorenko. La mostra resterà aperta all’Accademia delle Arti e del Disegno di Piazza San Marco fino al 29 marzo con orario 10-13, 16-19 dal lunedì al sabato e 10-13 nei giorni festivi.
Data recensione: 15/03/2008
Testata Giornalistica: Il Giornale della Toscana
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