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La poesia e la narrativa di un giovane autore, lucano di origine e fiorentino di adozione: questi gli argomenti che hanno coinvolto nel pomeriggio di martedì scorso i lettori della libreria Edison di Firenze, in occasione della

La poesia e la narrativa di un giovane autore, lucano di origine e fiorentino di adozione: questi gli argomenti che hanno coinvolto nel pomeriggio di martedì scorso i lettori della libreria Edison di Firenze, in occasione della presentazione dei volumi di Michele Brancale ‘La fontana d’acciaio’ e ‘Soave e invecchiato’ Polistampa, Firenze 2007). Un evento che si è connotato come una preziosa lezione sul ruolo fondamentale che la poesia riveste nella contemporaneità, un ruolo che le liriche di Brancale incarnano con grande dignità, grazie al rigore stilistico che tuttavia non è mai ricerca del virtuosismo fine a se stesso. È quanto ha sottolineato nella sua introduzione Gabriele Ametrano, organizzatore dell’incontro, evidenziando la limpidezza della parola di Brancale capace di essere raccolta ed apprezzata anche dal lettore non avvezzo alla poesia. La ricercatezza della costruzione metrica, riscontrabile in ognuna delle cinque sezioni di cui si compone ‘La fontana d’acciaio’, si accompagna sempre ad una linearità linguistica che non spaventa chi si accosta all’opera. D’altra parte, come ricorda nel suo intervento il poeta Roberto R. Corsi, la poesia serve a comunicare, a stabilire relazioni. Ed è proprio quanto, sempre a detta di Corsi, mette in atto Michele Brancale in entrambi i volumi, ponendosi nella direzione dell’incontro con l’altro. Un incontro che, se ne ‘La fontana d’acciaio’ è delineato e desiderato, diviene realtà effettiva nel racconto breve ‘Soave e invecchiato’. Anna Benedetti, altra ospite d’eccezione, ha ulteriormente posto in luce la grande abilità letteraria di Brancale, capace di cimentarsi in un’originale mistura di toscano e lucano, dando vita ad un ibrido linguistico che stupisce e diverte. Da non tralasciare, infine, il prezioso lavoro dell’orafo Paolo Penko, autore delle raffinate illustrazioni che arricchiscono ‘Soave e invecchiato’. Due volumi dunque che, a detta dell’autore stesso, concretizzano anni di ricerca e sperimentazione linguistica ed aprono alla riflessione su tematiche di grande pregnanza quali l’eterno dilemma della presenza-assenza o il complesso significato metaforico della fontana.
Data recensione: 02/03/2008
Testata Giornalistica: Toscana Oggi
Autore: Dario A. Pagli