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L’editoria toscana non ristagna. Produce libri a getto continuo. Il cronista deve seguire il suo fiuto per tirar fuori quel che ritiene meriti d’esser segnalato. M’imbatto, di primo acchito, in un sorprendente Tito Barbini

L’editoria toscana non ristagna. Produce libri a getto continuo. Il cronista deve seguire il suo fiuto per tirar fuori quel che ritiene meriti d’esser segnalato. M’imbatto, di primo acchito, in un sorprendente Tito Barbini, il politico che si è dato ai viaggi. E che viaggi. Per disintossicarsi dalla politica, per ritrovare se stesso. Dopo essere andato dalla Patagonia all’Alaska si è perso e ritrovato alla fine del mondo, nell’Antartide. E ne è nato un altro libro pubblicato da Polistampa (pagg. 176, 8 euro). “Solo qui ho avuto la sensazione di perdermi completamente in un paesaggio dell’anima dove visione e sentimento non litigano tra loro. Davanti a me sfilano ancora le trasparenze delle acque, le ombre azzurre e inquietanti degli iceberg, le surreali forme della solitudine bianca, gli spettacoli di colori e luci che qualche imperscrutabile architetto della natura ha allestito per il nostro godimento”. Barbini confessa di aver pensato sempre che il paesaggio sia un fatto interiore, una dimensione dello spirito, spesso legata all’infanzia, magari segnata dall’apparenza di un ricordo. Ed è convinto che questa sia la ragione per cui, spesso, da adulti “un’inevitabile delusione aspetta chi prova a ritrovare nel paesaggio reale i suoi ricordi”. “In Antartide – annota – la natura si riappropria completamente del suo tempo e lo lascia scorrere a modo suo: lentamente ma incessantemente, segnato solo dal variare delle forme che compongono e ricompongono i paesaggi”. E aggiunge: “Presto dovrò arrendermi di nuovo a questo mondo quale lo abbiamo voluto, in fondo, anche tutti noi. E l’Antartide, lo so, continuerà ad abitarmi dentro”.Il libro – che coinvolge – è arricchito dalle foto scattate dallo stesso autore. Barbini è nato a Cortona, di cui a 25 anni è diventato sindaco. In seguito è stato presidente della Provincia di Arezzo e assessore regionale, dapprima con delega alla sicurezza sociale, poi all’urbanistica, infine all’agricoltura. È appassionato di cinema e – come tiene a mettere in risalto – di buona letteratura. Quand’era sindaco di Cortona ebbe modo di incontrare Francois Mitterand e diventarne amico.
Data recensione: 24/02/2008
Testata Giornalistica: Il Corriere di Firenze
Autore: Riccardo Cardellicchio