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«Storia regionale della vite e del vino. Toscana ». Questo il titolo del quarto volume della collana «Storia

«Storia regionale della vite e del vino. Toscana ». Questo il titolo del quarto volume della collana  «Storia regionale della vite e del vino in Italia» nata nel 1996 per iniziativa dell’Accademia italiana della vite e del vino, in collaborazione con l’Accademia dei Georgofili.
Pubblicato da Polistampa con una tiratura limitata a soli 2000 volumi, il testo è curato da Paolo Nanni e da oltre trenta specialisti di diverse discipline con l’obiettivo di illustrare e valorizzare le particolari esperienze regionali in ambito enologico, soffermandosi in particolare con questo testo sull’originalità del «caso toscano». Ina apertura il quadro storico, dall’età antica fino alla metà del novecento, cui segue l’aspetto culturale, dal paesaggio alle arti figurative, fino alla cucina e ai proverbi. Segue poi uno sguardo sulle realtà di questi giorni, sulle trasformazioni delle tecniche di coltivazione, all’attività imprenditoriale che ha permesso alla viticoltura toscana di  raggiungere punte di successo di rilievo internazionale, oltre ad uno sguardo più ampio sull’intera realtà del mercato vinicolo. Molto interessante l’album fotografico che chiude il testo e che consente di ripercorrere in immagini l’evoluzione della viticoltura toscana: dalle prime foto delle vigne coltivate, fino alle trasformazioni degli ultimi decenni, con un’interessante rassegna di aziende vinicole nelle principali zone di produzione, con i panorami moderni. Ha partecipato alla presentazione del volume, all’Accademia dei Georgofili, anche il presidente della regione Claudio Martini, che ha sottolineato l’importanza del testo anche come strumento di dibattito politico, per i temi in esso contenuti: dalla tutela della biodiversità, al rapporto tra tradizione e nuove tecnologie, fino al tema del paesaggio, per cui la Toscana è simbolo nel mondo: «Perdere un vitigno è come perdere una civiltà, una cultura, una lingua. La Toscana è terra di tradizioni importanti da conservare, tutelare, ma anche nelle quali non ci si può cullare. È importante quindi avere strumenti come questo volume, per conoscersi e reinventarsi, nel rispetto delle nostre terre».
Data recensione: 10/02/2008
Testata Giornalistica: Toscana Oggi
Autore: ––