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Il mondo dei carteggi novecenteschi è, a dir poco, immenso; e perciò ogni volume che ce ne propone un segmento è sempre graditissimo e naturalmente ricco di sorprese. Antonio Pane e Claudio Vela hanno

Il mondo dei carteggi novecenteschi è, a dir poco, immenso; e perciò ogni volume che ce ne propone un segmento è sempre graditissimo e naturalmente ricco di sorprese. Antonio Pane e Claudio Vela hanno curato, per le Edizioni Polistampa di Firenze, adesso il «Carteggio (1967-1975)» intercorso tra Antonio Pizzuto e Alberto Mondadori, con un fascio di lettere di Pizzuto a Madeleine Santschi e Pierre Graff scambiate fra il 1968 e il ’76, mentre le romane Edizioni di Storia e Letteratura, già ampiamente benemerite nel campo degli epistolari novecenteschi, hanno pubblicato il «Carteggio 1938-1974» scambiato tra Arnoldo e Alberto Mondadori e Aldo Palazzeschi. Antonio Pane, noto e appassionato studioso delle opere pizzutiane, ha intitolato il proprio lavoro «L’ultima è sempre la migliore», vagliando le relazioni che unirono lo scrittore palermitano all’editore milanese in occasione della stampa di «Testamento », «Pagelle» prime e seconde, e «Ultime e Penultime» con i testi tradotti dalla Santschi, le note e la faticosa ma gioiosa gestazione di pagine note e ignote, di informazioni, di dubbi e di soluzioni letterarie o tipicamente editoriali. Tutto un mondo che Pizzuto manifesta nella sua ammirazione per Alberto Mondadori e nella capacità d’indirizzargli sublimi, ironiche, amorose, e fantastiche lettere cariche di ogni forma d’umana comprensione e fiducia. Un epistolario tutto da leggere, anzi da compitare pagina per pagina, come accadde anche per quello che scambiarono Arnoldo, e il figlio Alberto con Palazzeschi. Laura Diafani nell’ampia sua ultimissima introduzione delinea i caratteri dei tre corrispondenti, ma soprattutto racconta la storia di questi personaggi di primo piano nel quadro della storia italiana di un periodo tormentatissimo, trentasei anni durante i quali la vita italiana cambia radicalmente e anche Palazzeschi passa dal suo vecchio editore fiorentino e amico Vallecchi al più grosso e attivo e promettente editore milanese. Inoltre, al centro di questo corposo «Carteggio» sta anche un’altra impresa di vaste proporzioni: quella dell’edizione di tutte le opere di Palazzeschi nella collana mondadoriana dei «Classici contemporanei italiani ».
Data recensione: 03/02/2008
Testata Giornalistica: La Gazzetta di Parma
Autore: ––