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Leo Perutz: un ebreo praghese contro l’oblìo

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Questo saggio propone una nuova chiave di lettura del grande scrittore ebreo, Leopold Perutz, praghese per nascita e viennese per scelta: i personaggi, inquieti e inquietanti, dei suoi romanzi non appartengono soltanto alla Vienna fin de siècle o al clima torbido degli anni Venti, o ancora, ai deliri della società tedesca alle soglie del nazismo, ma si rivelano, inaspettatamente, i “mille volti di Aasvero”, l’ebreo errante.
Le linee del ricordo e dell’oblìo si snodano, al di là del tempo e dello spazio, per delineare una strada nuova che, dalla Praga di Rodolfo d’Asburgo al Messico di Cortez e Montezuma, dalla Milano di Leonardo alla Francia di Richelieu, racconta storie d’amore e deliri della mente, sdoppiamenti reali o solo sognati.

Questo saggio propone una nuova chiave di lettura del grande scrittore ebreo, Leopold Perutz, praghese per nascita e viennese per scelta: i personaggi, inquieti e inquietanti, dei suoi romanzi non appartengono soltanto alla Vienna fin de siècle o al clima torbido degli anni Venti, o ancora, ai deliri della società tedesca alle soglie del nazismo, ma si rivelano, inaspettatamente, i “mille volti di Aasvero”, l’ebreo errante.
Le linee del ricordo e dell’oblìo si snodano, al di là del tempo e dello spazio, per delineare una strada nuova che, dalla Praga di Rodolfo d’Asburgo al Messico di Cortez e Montezuma, dalla Milano di Leonardo alla Francia di Richelieu, racconta storie d’amore e deliri della mente, sdoppiamenti reali o solo sognati.

Polistampa, 1999

Pagine: 120

Caratteristiche: br.

br.

Formato: 17x24

ISBN: 978-88-8304-114-3

Collana:
Biblioteca della Nuova Antologia | Fondazione Spadolini Nuova Antologia, 3

Settore: