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Il giardino del Canforo

La sede storica della Cassa di Risparmio di Firenze

47,50 € 50,00
Qt

Può apparire curioso che il titolo principale di un volume sulla sede storica della Cassa di Risparmio di Firenze sia dedicato ad un albero, il canforo. Il motivo è semplice: nel giardino interno della banca ve ne era uno di grandi dimensioni, vissuto lì per quasi 138 anni e che dal 1865 – quando la Cassa ha stabilito nell’antico Palazzo Pucci di via Bufalini 6 la propria direzione centrale – è stato testimone dell’evoluzione e dello sviluppo dell’istituto di credito fiorentino, almeno fino al 1959 – quando è stato abbattuto, perché era giunto alla fine della sua parabola biologica.
Ma il libro, promosso dalla Fondazione CR Firenze, racconta, oltre alla storia del giardino e del suo canforo, le vicende architettoniche, artistiche e sociali di quella che è stata a lungo la sede istituzionale della banca. Il racconto comincia dal 1646, quando ancora vi abitava la famiglia Pucci del ramo di Ottavio, per concludersi con l’alluvione del 1966. In questo lungo intervallo di tempo il complesso immobiliare formato da edifici di varie epoche ha conosciuto importanti trasformazioni e ristrutturazioni, specie a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, per arrivare agli anni centrali del Novecento con il grande intervento dell’architetto Giovanni Michelucci.

Può apparire curioso che il titolo principale di un volume sulla sede storica della Cassa di Risparmio di Firenze sia dedicato ad un albero, il canforo. Il motivo è semplice: nel giardino interno della banca ve ne era uno di grandi dimensioni, vissuto lì per quasi 138 anni e che dal 1865 – quando la Cassa ha stabilito nell’antico Palazzo Pucci di via Bufalini 6 la propria direzione centrale – è stato testimone dell’evoluzione e dello sviluppo dell’istituto di credito fiorentino, almeno fino al 1959 – quando è stato abbattuto, perché era giunto alla fine della sua parabola biologica.
Ma il libro, promosso dalla Fondazione CR Firenze, racconta, oltre alla storia del giardino e del suo canforo, le vicende architettoniche, artistiche e sociali di quella che è stata a lungo la sede istituzionale della banca. Il racconto comincia dal 1646, quando ancora vi abitava la famiglia Pucci del ramo di Ottavio, per concludersi con l’alluvione del 1966. In questo lungo intervallo di tempo il complesso immobiliare formato da edifici di varie epoche ha conosciuto importanti trasformazioni e ristrutturazioni, specie a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, per arrivare agli anni centrali del Novecento con il grande intervento dell’architetto Giovanni Michelucci.

Polistampa, 2020

A cura di:

Pagine: 320

Caratteristiche: ill. col., cart.

col ills, hardcover

Formato: 24x31

ISBN: 978-88-596-2039-6

Settori:

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