Il Tevere, laddove nasce, “è ancora poco più che un’idea” ma
poi, con i suoi 405 km di corso, diventa il terzo fiume italiano per lunghezza
e portata: partendo dal monte Fumaiolo, attraversa l’estremità orientale della
Toscana, l’Umbria e il Lazio, bagna Roma per tuffarsi infine nel mar Tirreno.
Arricchito da un florilegio di immagini suggestive, il volume narra la storia
dei popoli che dall’alba dei tempi hanno condiviso le sorti e il territorio con
il grande Tiber, e degli esseri
viventi, animali e vegetali, che hanno animato e animano tutt’oggi le acque e
le sponde del fiume. Si sofferma su aneddoti e verità dimenticate, traccia
percorsi da sperimentare in prima persona, scova e rivela segreti nascosti in
pagine di memorie lontane, e descrive le grandi opere di ingegneria –
acquedotti, fognature, ponti, porti e fontane – di cui furono artefici prima
gli Etruschi e poi i Romani.
Nomi e numeri di una storia millenaria che, insieme al resoconto della continua
lotta dei nostri antenati per la sopravvivenza tra piene, alluvioni e malaria,
racconta l’indiscusso debito di Roma
caput mundi nei confronti delle acque tiberine.