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La Convenzione di settembre (15 settembre 1864)

Alle origini di Firenze capitale

Atti del convegno di studi (Firenze, 13-14 novembre 2014)

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Dopo la proclamazione da parte del Parlamento di Roma come capitale predestinata del Regno, Cavour cercò di risolvere con accordo bilaterale la questione romana. Non ci riuscì, ma andò molto vicino ad ottenere il ritiro delle truppe francesi dallo Stato Pontificio. Non si sarebbe trattato della soluzione della questione romana, ma di un passo avanti nella riduzione della presenza francese sulla penisola. Quando giunse da Parigi l’apertura napoleonica alla trattativa, il conte era ormai sul letto di morte.
I suoi successori cercarono di risolvere la questione in continuità con l’azione di Cavour, ma fallirono. Poi, dopo il tentativo militare garibaldino segretamente appoggiato da Rattazzi, Napoleone III si irrigidì. Fu possibile riprendere le trattative solo quando corsero voci che la salute precaria di Pio IX avrebbe ben presto riaperto la successione al soglio pontificio con tutti i rischi di destabilizzazione che questo comportava.
Tuttavia, ben presto le condizioni poste da Napoleone III per ritirare le truppe francesi da Roma si dimostrarono assai più onerose di quelle che l’Imperatore aveva manifestato al conte tre anni prima. Nel giugno 1864 la diplomazia di Napoleone III fece pervenire al governo Minghetti la richiesta del trasferimento della capitale da Torino ad altra città come conditio sine qua non per i ritiro delle truppe francesi da Roma.
La richiesta era pesantissima perché offendeva il re e i piemontesi. Ma lo spostamento della capitale rientrava nelle necessità politiche, amministrative e militari del nuovo Regno perseguibili solo superando lo stato di una città come Torino troppo decentrata e scarsamente difendibile sul piano militare.
Questo studio ricostruisce tutte le questioni internazionali e interne che prelusero e seguirono alla firma del trattato italo francese noto come Convenzione di settembre (15 settembre 1864) con il quale fu sancito il trasferimento della capitale.

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Dopo la proclamazione da parte del Parlamento di Roma come capitale predestinata del Regno, Cavour cercò di risolvere con accordo bilaterale la questione romana. Non ci riuscì, ma andò molto vicino ad ottenere il ritiro delle truppe francesi dallo Stato Pontificio. Non si sarebbe trattato della soluzione della questione romana, ma di un passo avanti nella riduzione della presenza francese sulla penisola. Quando giunse da Parigi l’apertura napoleonica alla trattativa, il conte era ormai sul letto di morte.
I suoi successori cercarono di risolvere la questione in continuità con l’azione di Cavour, ma fallirono. Poi, dopo il tentativo militare garibaldino segretamente appoggiato da Rattazzi, Napoleone III si irrigidì. Fu possibile riprendere le trattative solo quando corsero voci che la salute precaria di Pio IX avrebbe ben presto riaperto la successione al soglio pontificio con tutti i rischi di destabilizzazione che questo comportava.
Tuttavia, ben presto le condizioni poste da Napoleone III per ritirare le truppe francesi da Roma si dimostrarono assai più onerose di quelle che l’Imperatore aveva manifestato al conte tre anni prima. Nel giugno 1864 la diplomazia di Napoleone III fece pervenire al governo Minghetti la richiesta del trasferimento della capitale da Torino ad altra città come conditio sine qua non per i ritiro delle truppe francesi da Roma.
La richiesta era pesantissima perché offendeva il re e i piemontesi. Ma lo spostamento della capitale rientrava nelle necessità politiche, amministrative e militari del nuovo Regno perseguibili solo superando lo stato di una città come Torino troppo decentrata e scarsamente difendibile sul piano militare.
Questo studio ricostruisce tutte le questioni internazionali e interne che prelusero e seguirono alla firma del trattato italo francese noto come Convenzione di settembre (15 settembre 1864) con il quale fu sancito il trasferimento della capitale.

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Polistampa, 2015

A cura di:

Pagine: 296

Caratteristiche: br.

paperback

Formato: 17x24

ISBN: 978-88-596-1531-6

Collana:
Società toscana per la storia del Risorgimento | Studi, 6

Settore: