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I marmi di Giuseppe Piamontini

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L’arte del Barocco fiorentino, coincidente col governo degli ultimi Medici, continua a rivelarsi meritevole di approfondimenti e di ricerche, grazie ai quali si arricchisce e si precisa la conoscenza di personalità a lungo rubricate come ‘minori’. È il caso di Giuseppe Piamontini, scultore che meritava da tempo una riconsiderazione di taglio monografico quale quella presentata in questo libro da Sandro Bellesi, studioso di lungo corso della scultura del Sei e Settecento fiorentino. Scultore versatile, di quella leva che Cosimo III spedì a Roma a praticare l’arte nell’Accademia medicea guidata da Ciro Ferri e Ercole Ferrata, ottenne in più occasioni la fiducia della casa Medici con commissioni pubbliche e prestigiose.
Piamontini fu un degno interprete della grande tradizione fiorentina di scultura, versato nel sacro quanto nel profano. E appunto nell’ambito della scultura di soggetto secolare si coglie l’occasione per presentare due gruppi di Putti, in cui si esprime la sua vena di interprete misurato e gentile del dinamico naturalismo barocco.

Presentazioni di Cristina Acidini e Ornella Casazza
Saggio introduttivo di Mina Gregori.

Florentine Baroque art, which flowered under the government of the last of the Medici, continues to reveal how deserving it is of closer examination and research. Our awareness of personages who have long been labelled ‘minor’ may thereby be enriched and given greater clarity. This is the case with Giuseppe Piamontini, a sculptor whose growing reputation has for some time now justified a revaluation on the scale of this monograph by Sandro Bellesi, a well-established scholar of Florentine art of the 17th and 18th centuries. Piamontini was a versatile sculptor, part of a generation that Cosimo III sent to Rome to train in their art at the Medici Academy under Ciro Ferri and Ercole Ferrata. He was often entrusted by the Medici house with public and prestigious commissions.
A worthy practitioner of the great Florentine tradition in sculpture, Piamontini was as well versed in the sacred as in the profane and it is in one of his seculars works, in two groups of  putti, that we can see him exploring a rich vein of measured and genteel Baroque dynamic naturalism.

Presentation by Cristina Acidini and Ornella Casazza
Introductory essay by Mina Gregori.

Polistampa, 2008

Pagine: 88

Caratteristiche: ill. col., cart.

col ills, hardcover

Formato: 24x31

ISBN: 978-88-596-0483-9

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