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“Arbeiten!”

Racconti

Dieci racconti letterari ispirati a storie vere di guerra e prigionia

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Qt
“Arbeiten!”, “Lavorare!”. Era il grido di incitamento al lavoro che i carcerieri tedeschi ripetevano continuamente ai militari italiani internati nei lager nazisti all’indomani dell’8 settembre del ’43 e costretti a lavorare nelle situazioni più massacranti ed inumane. In questi dieci splendidi racconti tratti da vicende di sopravvissuti, Fabrizio Silei affronta con uno sguardo inedito quella ed altre situazioni legate al secondo conflitto mondiale. Rifuggendo la morbosità di raccontare solo il lato oscuro dell’argomento, l’autore va ad esplorare il mistero inspiegabile della solidarietà dell’uomo di fronte all’uomo, al di là degli schieramenti della politica e degli eserciti, regalandoci così l’emozione di pagine indimenticabili. … Per l’età avrebbe potuto essere nostro padre e ci trattava davvero come dei figli. Era il nostro carceriere. Presi dall’esasperazione, qualche volta avremmo voluto davvero che ci picchiasse e ci trattasse male, perché sennò, dico io, sennò, come si fa a considerare un nemico il nemico? «Ho letto con commozione “Arbeiten!” e ho ritrovato anche quel mio tempo di venti mesi nei lager del Terzo Reich. Sono storie che non si dovrebbero dimenticare perché di uomini che per coscienza e dignità hanno sofferto fame e umiliazioni, e insulti e anche percosse, per non essere più dalla parte della guerra ingiusta e barbara. Spero siano in tanti a leggerlo, specialmente in questi grigi e torbidi momenti internazionali». MARIO RIGONI STERN
“Arbeiten!”, “Lavorare!”. Era il grido di incitamento al lavoro che i carcerieri tedeschi ripetevano continuamente ai militari italiani internati nei lager nazisti all’indomani dell’8 settembre del ’43 e costretti a lavorare nelle situazioni più massacranti ed inumane. In questi dieci splendidi racconti tratti da vicende di sopravvissuti, Fabrizio Silei affronta con uno sguardo inedito quella ed altre situazioni legate al secondo conflitto mondiale. Rifuggendo la morbosità di raccontare solo il lato oscuro dell’argomento, l’autore va ad esplorare il mistero inspiegabile della solidarietà dell’uomo di fronte all’uomo, al di là degli schieramenti della politica e degli eserciti, regalandoci così l’emozione di pagine indimenticabili. … Per l’età avrebbe potuto essere nostro padre e ci trattava davvero come dei figli. Era il nostro carceriere. Presi dall’esasperazione, qualche volta avremmo voluto davvero che ci picchiasse e ci trattasse male, perché sennò, dico io, sennò, come si fa a considerare un nemico il nemico? «Ho letto con commozione “Arbeiten!” e ho ritrovato anche quel mio tempo di venti mesi nei lager del Terzo Reich. Sono storie che non si dovrebbero dimenticare perché di uomini che per coscienza e dignità hanno sofferto fame e umiliazioni, e insulti e anche percosse, per non essere più dalla parte della guerra ingiusta e barbara. Spero siano in tanti a leggerlo, specialmente in questi grigi e torbidi momenti internazionali». MARIO RIGONI STERN

Polistampa, 2007

Pagine: 88

Caratteristiche: br.

br.

Formato: 15x21

ISBN: 978-88-596-0161-6

Collana:
Selezione Narrativa Polistampa, 17

Settori: