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Guida ai cimiteri comunali di Firenze

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Il cimitero è il luogo della memoria per eccellenza. Personaggi importanti assieme ad illustri sconosciuti popolano le città dei defunti; le loro tombe, dalle semplici lapidi alle cappelle gentilizie, parlano della loro vita, testimoniano il loro passaggio. Dalla seconda metà dell’Ottocento Firenze, così come altre città europee ha visto la nascita e la diffusione dei cimiteri monumentali moderni, caratterizzati da ampi spazi recintati situati in aree ventilate e verdi della periferia. Nel giro di pochi anni le spoglie sezioni dei camposanti sono state arricchite di lapidi e busti, gradualmente sono state costruite anche le prime cappelle gentilizie, chiese in miniatura che riproducevano l’antico luogo di sepoltura. Dalla fossa comune, alla tomba perpetua. Così a poco a poco accanto alla città dei vivi si è popolata quella dei defunti. Epigrafi toccanti, statue struggenti, ma anche imponenti strutture architettoniche hanno dato vita a scenografici musei all’aperto. Scultori e architetti importanti sono stati chiamati a realizzare opere funerarie nel cimitero delle Porte Sante, in quelli di Trespiano, Settignano, Rifredi, San Felice a Ema.
Questa guida non ha la pretesa di essere esaustiva, ma vuole essere solo un invito a visitare questi musei del ricordo, troppo spesso dimenticati.

Prefazione di Graziano Cioni.

Il cimitero è il luogo della memoria per eccellenza. Personaggi importanti assieme ad illustri sconosciuti popolano le città dei defunti; le loro tombe, dalle semplici lapidi alle cappelle gentilizie, parlano della loro vita, testimoniano il loro passaggio. Dalla seconda metà dell’Ottocento Firenze, così come altre città europee ha visto la nascita e la diffusione dei cimiteri monumentali moderni, caratterizzati da ampi spazi recintati situati in aree ventilate e verdi della periferia. Nel giro di pochi anni le spoglie sezioni dei camposanti sono state arricchite di lapidi e busti, gradualmente sono state costruite anche le prime cappelle gentilizie, chiese in miniatura che riproducevano l’antico luogo di sepoltura. Dalla fossa comune, alla tomba perpetua. Così a poco a poco accanto alla città dei vivi si è popolata quella dei defunti. Epigrafi toccanti, statue struggenti, ma anche imponenti strutture architettoniche hanno dato vita a scenografici musei all’aperto. Scultori e architetti importanti sono stati chiamati a realizzare opere funerarie nel cimitero delle Porte Sante, in quelli di Trespiano, Settignano, Rifredi, San Felice a Ema.
Questa guida non ha la pretesa di essere esaustiva, ma vuole essere solo un invito a visitare questi musei del ricordo, troppo spesso dimenticati.

Prefazione di Graziano Cioni.

Polistampa, 2003

Pagine: 160

Caratteristiche: ill. col., br.

ill. col., br.

Formato: 16x24

ISBN: 978-88-8304-603-2

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