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Plinio Tammaro

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Catalogo della mostra che si è tenuta a Firenze (Sala delle Esposizioni dell’Accademia delle Arti del Disegno), dal 4 al 27 giugno 1999.

“La presidenza dell’Accademia ritiene che la mostra di Plinio Tammaro si ponga sul filo degli intenti dell’Accademia: delineare concezioni e linguaggi tradotti in segni, marmi, colori, legni, quali hanno preso corpo nell’ultimo mezzo secolo” (Francesco Adorno).

“Non si può essere scultori senza amare la materia, senza essere affascinati dal nero splendore del bronzo, dal tepore del legno, dalla meravigliosa compattezza del marmo, chiuso come un pugno chiuso che stringa un tesoro.
Non si può essere scultori senza amare e capire il teatro perché l’opera scolpita entra in competizione con lo spazio, pesa sulla terra e la terra occupa con la sua dimensione vera. L’opera scolpita, una volta scolpita, diventa attore sul palcoscenico del mondo (...).
Plinio Tammaro è uno scultore vero, ama e capisce i materiali così come ama e capisce il teatro. Certe sue composizioni polimateriche (Visita a sorpresa, Spazi separati, Giornata di sole) sono veri e propri teatrini dove si giocano insieme naturalismo e surrealismo, figurazione e allusione e la gioiosa oltranza della ‘pop’ italiana” (Antonio Paolucci).

Catalogo della mostra che si è tenuta a Firenze (Sala delle Esposizioni dell’Accademia delle Arti del Disegno), dal 4 al 27 giugno 1999.

“La presidenza dell’Accademia ritiene che la mostra di Plinio Tammaro si ponga sul filo degli intenti dell’Accademia: delineare concezioni e linguaggi tradotti in segni, marmi, colori, legni, quali hanno preso corpo nell’ultimo mezzo secolo” (Francesco Adorno).

“Non si può essere scultori senza amare la materia, senza essere affascinati dal nero splendore del bronzo, dal tepore del legno, dalla meravigliosa compattezza del marmo, chiuso come un pugno chiuso che stringa un tesoro.
Non si può essere scultori senza amare e capire il teatro perché l’opera scolpita entra in competizione con lo spazio, pesa sulla terra e la terra occupa con la sua dimensione vera. L’opera scolpita, una volta scolpita, diventa attore sul palcoscenico del mondo (...).
Plinio Tammaro è uno scultore vero, ama e capisce i materiali così come ama e capisce il teatro. Certe sue composizioni polimateriche (Visita a sorpresa, Spazi separati, Giornata di sole) sono veri e propri teatrini dove si giocano insieme naturalismo e surrealismo, figurazione e allusione e la gioiosa oltranza della ‘pop’ italiana” (Antonio Paolucci).

Polistampa, 1999

A cura di:

Pagine: 128

Caratteristiche: ill. b/n e col., br.

ill. b/n e col., br.

Formato: 24x22

ISBN: 88-8304-082-1

Collana:
Cataloghi dell’Accademia delle Arti del Disegno, 3

Settore:

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