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Luca Alinari

Nel fluire di Finoglio (passato verso presente)

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Catalogo della mostra di Luca Alinari allestita a Conversano nella Pinacoteca Paolo Finoglio (febbraio-maggio 2003). Interventi di A. Bellomo, Lucio Cabutti, Salvatore Italia, Raffaele Nigro, Pietro Marino, Beba Marsano, Marilena Pasquali. “Il ricordo è tenace in Luca Alinari. Presenza sovrana tanto nelle impalpabili stanze della memoria, quanto in quelle, invece misurabili e percorribili, della casa di Mitigliano sui colli fiorentini dove l’artista vive. È in ognuna di queste stanze che, negli ultimi mesi, si è addentrato per andare a recuperare frammenti di arte e di vita. Ci si è soffermato a lungo. Ha cercato. Fino a trovarsi fra le mani, con stupore e nostalgia, un piccolo grande tesoro fatto di appunti ingialliti, piccoli disegni sbiaditi, fotografie: ‘l’archivio iconografico della mia fantasia’, dice. Da qui ha attinto a piene mani per questi lavori recenti, nei quali – ‘in un’evoluzione sperimentale tuttora in frenetico corso’– ha utilizzato pure tecniche e materiali impropri per la pittura. Due per tutti: il ricamo (già impiegato in alcune opere datate 1968) e frammenti di proprie, vecchie sculture in vetro, da lui frantumate per poterle poi riassemblare in quadri. È nata così una serie di pitture tutte nuove, anche se nuovo non è un aggettivo gradito a Luca Alinari. Diciamo pertanto che si tratta di pitture in cui le esperienze fatte sinora sono maturate fino a esprimere altre potenzialità, fino a raggiungere altre consapevolezze. Contro sfondi aerei e delicatissimi, madreperlacei o cerulei (parenti prossimi di qualche pezzo d’esordio degli anni Settanta), fluttuano personaggi, situazioni, storie di storie ancora tutte da raccontare” (Beba Marsano).
Catalogo della mostra di Luca Alinari allestita a Conversano nella Pinacoteca Paolo Finoglio (febbraio-maggio 2003). Interventi di A. Bellomo, Lucio Cabutti, Salvatore Italia, Raffaele Nigro, Pietro Marino, Beba Marsano, Marilena Pasquali. “Il ricordo è tenace in Luca Alinari. Presenza sovrana tanto nelle impalpabili stanze della memoria, quanto in quelle, invece misurabili e percorribili, della casa di Mitigliano sui colli fiorentini dove l’artista vive. È in ognuna di queste stanze che, negli ultimi mesi, si è addentrato per andare a recuperare frammenti di arte e di vita. Ci si è soffermato a lungo. Ha cercato. Fino a trovarsi fra le mani, con stupore e nostalgia, un piccolo grande tesoro fatto di appunti ingialliti, piccoli disegni sbiaditi, fotografie: ‘l’archivio iconografico della mia fantasia’, dice. Da qui ha attinto a piene mani per questi lavori recenti, nei quali – ‘in un’evoluzione sperimentale tuttora in frenetico corso’– ha utilizzato pure tecniche e materiali impropri per la pittura. Due per tutti: il ricamo (già impiegato in alcune opere datate 1968) e frammenti di proprie, vecchie sculture in vetro, da lui frantumate per poterle poi riassemblare in quadri. È nata così una serie di pitture tutte nuove, anche se nuovo non è un aggettivo gradito a Luca Alinari. Diciamo pertanto che si tratta di pitture in cui le esperienze fatte sinora sono maturate fino a esprimere altre potenzialità, fino a raggiungere altre consapevolezze. Contro sfondi aerei e delicatissimi, madreperlacei o cerulei (parenti prossimi di qualche pezzo d’esordio degli anni Settanta), fluttuano personaggi, situazioni, storie di storie ancora tutte da raccontare” (Beba Marsano).

Polistampa, 2003

Pagine: 88

Caratteristiche: ill. b/n e col., br.

ill. b/n e col., br.

Formato: 16,5x24

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