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Marcello Scuffi

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“Se fosse musica, sarebbe una sinfonia. Decadente, sommessa. Se fosse poesia, sarebbe un’elegia. Mesta, struggente. Se fosse il tempo, sarebbe l’autunno. In tutta la sua lirica malinconica. La pittura di Marcello Scuffi ha partiture autunnali. Senza però retorica del tramonto e delle foglie morte... Egli punta il suo occhio pittorico su marine silenziose e sottilmente metafisiche, stabilimenti smobilitati, barche coperte, periferie di paese con piccole tende da circo, casolari vuoti, paesaggi addormentati, notturni di luna spettrali” (Beba Marsano).

Ne emerge un mondo immaginario, solitario e incantato, fatto di paesaggi disabitati ma non abbandonati, come accade in “Il filo rosso della memoria”, dove la tenda semiaperta lascia presagire una presenza nascosta ma viva, in silenzio.

Con scritti tra le tavole di Antonio Rimedio e un testo da canzone di Carlo Vanoni.

“Se fosse musica, sarebbe una sinfonia. Decadente, sommessa. Se fosse poesia, sarebbe un’elegia. Mesta, struggente. Se fosse il tempo, sarebbe l’autunno. In tutta la sua lirica malinconica. La pittura di Marcello Scuffi ha partiture autunnali. Senza però retorica del tramonto e delle foglie morte... Egli punta il suo occhio pittorico su marine silenziose e sottilmente metafisiche, stabilimenti smobilitati, barche coperte, periferie di paese con piccole tende da circo, casolari vuoti, paesaggi addormentati, notturni di luna spettrali” (Beba Marsano).

Ne emerge un mondo immaginario, solitario e incantato, fatto di paesaggi disabitati ma non abbandonati, come accade in “Il filo rosso della memoria”, dove la tenda semiaperta lascia presagire una presenza nascosta ma viva, in silenzio.

Con scritti tra le tavole di Antonio Rimedio e un testo da canzone di Carlo Vanoni.

Polistampa, 1999

A cura di:

Pagine: 72

Caratteristiche: 30 tavv. col., br.

30 tavv. col., br.

Formato: 20x24

ISBN: 978-88-8304-129-7

Settore:

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