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Storia della mia dinastia

I Medici di Toscana dalle origini della famiglia alla perdita del Granducato. Con l’aggiunta dei danni provocati alla Toscana dagli Asburgo Lorena durante il loro dominio

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“Sulla mia famiglia, i Medici di Toscana, e sulle vicende storiche che la videro coinvolta attraverso i secoli, storici e romanzieri di tutto il mondo hanno versato fiumi d’inchiostro, ma, per quanto l’argomento sia stato più volte sfiorato, non si sono mai approfondite le ragioni della sua dichiarata estinzione. Evento, peraltro, non trascurabile, se è vero che costituì il pretesto ufficiale per aprire la via del granducato alla dinastia austriaca degli Asburgo-Lorena, salita al trono dopo la scomparsa dell’ultimo granduca mediceo, Gian Gastone, avvenuta nel 1737.
Il popolo di Toscana e del resto d’Europa, ma non esisteva ancora un’opinione pubblica, accettò senza reazioni palesi questa motivazione, né gli storici si diedero da fare per verificarla. È vero che dal grande albero mediceo alcuni rami si sono seccati nel tempo, e tra questi, il più glorioso, quello che aveva cinto la corona granducale Toscana dal 1569 al 1737, ma è altresì vero che sia la bolla imperiale di Massimiliano II, sia quella papale di Pio V, il cui testo è riportato in parte nel libro, prevedevano che, in assenza di continuità dinastica, la corona passasse ‘in infinito’, al ramo agnato più prossimo, che era, a quel tempo, ed è tuttora, quello a cui io stesso appartengo. Ciò che in realtà avvenne non fu altro che la conquista di un piccolo stato, la Toscana, da parte di uno più potente, l’Impero Asburgico, evento frequente, quasi banale, tanto nella storia del passato quanto in quella recente. In realtà la scomparsa di Gian Gastone, ultimo granduca mediceo, morto senza lasciare figli, fornì agli Asburgo-Lorena un ottimo pretesto per impossessarsi della Toscana evitando di apparire brutali conquistatori...
Qualcuno, legittimamente, può accogliere con diffidenza il tentativo di un Medici di riscrivere un pezzo non secondario della storia della sua famiglia, ma non mi sembra giusto che sopravviva acriticamente la falsa credenza della nostra estinzione, dal momento che io esisto e che, oltre a godere di buona salute, ho anche la gioia di avere due figli: Cosimo Maria e Guglielmo Ottaviano. Tanto basta, credo, per essere autorizzato ad asserire che i Medici non si sono mai estinti e che, a Dio piacendo, continueranno a esistere per molto tempo ancora. Del resto, se è vero che gli uomini muoiono, ma che le loro opere restano, Firenze sarà per sempre la migliore testimonianza delle virtù dei miei antenati”.
(Ottaviano De’ Medici di Toscana di Ottajano)

Il volume è corredato da una ricca bibliografia e da una tavola pieghevole con l’albero genealogico della Casa dei Medici.

“Sulla mia famiglia, i Medici di Toscana, e sulle vicende storiche che la videro coinvolta attraverso i secoli, storici e romanzieri di tutto il mondo hanno versato fiumi d’inchiostro, ma, per quanto l’argomento sia stato più volte sfiorato, non si sono mai approfondite le ragioni della sua dichiarata estinzione. Evento, peraltro, non trascurabile, se è vero che costituì il pretesto ufficiale per aprire la via del granducato alla dinastia austriaca degli Asburgo-Lorena, salita al trono dopo la scomparsa dell’ultimo granduca mediceo, Gian Gastone, avvenuta nel 1737.
Il popolo di Toscana e del resto d’Europa, ma non esisteva ancora un’opinione pubblica, accettò senza reazioni palesi questa motivazione, né gli storici si diedero da fare per verificarla. È vero che dal grande albero mediceo alcuni rami si sono seccati nel tempo, e tra questi, il più glorioso, quello che aveva cinto la corona granducale Toscana dal 1569 al 1737, ma è altresì vero che sia la bolla imperiale di Massimiliano II, sia quella papale di Pio V, il cui testo è riportato in parte nel libro, prevedevano che, in assenza di continuità dinastica, la corona passasse ‘in infinito’, al ramo agnato più prossimo, che era, a quel tempo, ed è tuttora, quello a cui io stesso appartengo. Ciò che in realtà avvenne non fu altro che la conquista di un piccolo stato, la Toscana, da parte di uno più potente, l’Impero Asburgico, evento frequente, quasi banale, tanto nella storia del passato quanto in quella recente. In realtà la scomparsa di Gian Gastone, ultimo granduca mediceo, morto senza lasciare figli, fornì agli Asburgo-Lorena un ottimo pretesto per impossessarsi della Toscana evitando di apparire brutali conquistatori...
Qualcuno, legittimamente, può accogliere con diffidenza il tentativo di un Medici di riscrivere un pezzo non secondario della storia della sua famiglia, ma non mi sembra giusto che sopravviva acriticamente la falsa credenza della nostra estinzione, dal momento che io esisto e che, oltre a godere di buona salute, ho anche la gioia di avere due figli: Cosimo Maria e Guglielmo Ottaviano. Tanto basta, credo, per essere autorizzato ad asserire che i Medici non si sono mai estinti e che, a Dio piacendo, continueranno a esistere per molto tempo ancora. Del resto, se è vero che gli uomini muoiono, ma che le loro opere restano, Firenze sarà per sempre la migliore testimonianza delle virtù dei miei antenati”.
(Ottaviano De’ Medici di Toscana di Ottajano)

Il volume è corredato da una ricca bibliografia e da una tavola pieghevole con l’albero genealogico della Casa dei Medici.

Polistampa, 2001

Pagine: 304

Caratteristiche: ill. b/n, 8 tavv. col., tav. apribile, cart.

ill. b/n, 8 tavv. col., tav. apribile, cart.

Formato: 15x21

ISBN: 978-88-8304-340-6

Collana:
La storia raccontata, 2

Settore: