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Lessico della memoria d’un fiorentino

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“Ha trascorso gran parte della sua vita a Milano e addirittura in America, Giulio Maffii, medico per precoce vocazione e farmacologo di rilievo internazionale. Ma è nato e cresciuto a Firenze, nel quartiere di Santo Spirito, che è come dire dove più e meglio si conserva lo spirito genuino della città. Accanto a un nonno materno, artigiano, rilegatore di libri, creatore di piccoli capolavori di carta colla e cartone, e non lontano da un nonno paterno artigiano, formatore in gesso, amico e collaboratore di artisti. Due personaggi irripetibili, silenziosi e sentenziosi, arguti e sottilmente beffardi, capaci di ‘dipingere’ con una sola parola un’intera situazione, e di esprimere, in un motto un giudizio senza remissione.
Avere ascoltato quei ‘vecchi’, i loro amici, le loro famiglie, spregiudicate e anticonformiste come erano, tradizionalmente, le famiglie degli artigiani, deve essere stata ghiotta esperienza per chiunque sapesse gustare, ricordare e trarre profitto da quelle frequentazioni. È il caso di Giulio Maffii, che di quelle esperienze ha arricchito i cromosomi del proprio sangue, e ora se li ritrova addosso come un patrimonio genetico di cui è, giustamente, fiero.
Lo assiste una memoria invidiabile, che ha conservato nel giusto risalto i particolari lontanissimi nel tempo, impressioni e colori, suoni e sapori: addirittura quelli che si chiamano, e non per convenzione letteraria, i profumi del passato.
[…] La ‘ghirlandetta’ (termine che sarebbe piaciuto ai nostri nonni) raccolta da Giulio Maffii di modi di dire, espressioni popolari, motti di spirito, non è un rosario di fiori secchi. Vive ancora, almeno in parte, sulla bocca di una città gelosa più che conservatrice” (Simone Bargellini).

“Ha trascorso gran parte della sua vita a Milano e addirittura in America, Giulio Maffii, medico per precoce vocazione e farmacologo di rilievo internazionale. Ma è nato e cresciuto a Firenze, nel quartiere di Santo Spirito, che è come dire dove più e meglio si conserva lo spirito genuino della città. Accanto a un nonno materno, artigiano, rilegatore di libri, creatore di piccoli capolavori di carta colla e cartone, e non lontano da un nonno paterno artigiano, formatore in gesso, amico e collaboratore di artisti. Due personaggi irripetibili, silenziosi e sentenziosi, arguti e sottilmente beffardi, capaci di ‘dipingere’ con una sola parola un’intera situazione, e di esprimere, in un motto un giudizio senza remissione.
Avere ascoltato quei ‘vecchi’, i loro amici, le loro famiglie, spregiudicate e anticonformiste come erano, tradizionalmente, le famiglie degli artigiani, deve essere stata ghiotta esperienza per chiunque sapesse gustare, ricordare e trarre profitto da quelle frequentazioni. È il caso di Giulio Maffii, che di quelle esperienze ha arricchito i cromosomi del proprio sangue, e ora se li ritrova addosso come un patrimonio genetico di cui è, giustamente, fiero.
Lo assiste una memoria invidiabile, che ha conservato nel giusto risalto i particolari lontanissimi nel tempo, impressioni e colori, suoni e sapori: addirittura quelli che si chiamano, e non per convenzione letteraria, i profumi del passato.
[…] La ‘ghirlandetta’ (termine che sarebbe piaciuto ai nostri nonni) raccolta da Giulio Maffii di modi di dire, espressioni popolari, motti di spirito, non è un rosario di fiori secchi. Vive ancora, almeno in parte, sulla bocca di una città gelosa più che conservatrice” (Simone Bargellini).

Polistampa, 2000

Pagine: 160

Caratteristiche: br.

br.

Formato: 14x21

ISBN: 978-88-8304-218-8

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