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Indro Montanelli

Indro Montanelli

Nato a Fucecchio (Firenze), il 22 aprile 1909, si laureò in Legge e Scienze Politiche all’Università di Firenze. Iniziò come corrispondente freelance per Paris Soir e per l’United Press. Inizialmente favorevole a Mussolini, combattè nella campagna italiana in Abissinia. Nel 1937 però, a causa di alcuni articoli sgraditi al regime, fu espulso dall’ordine dei giornalisti e costretto all’esilio.
Ritornò in Italia nel 1939 e cominciò a lavorare per il Corriere della Sera. Durante la seconda guerra mondiale tenne corrispondenze dalla Finlandia, dalla Norvegia, dall’Albania e dalla Grecia. Ma nel 1943 fu arrestato dai nazisti e condannato a morte per un articolo sul Duce. Sfuggì alla morte rifugiandosi in Svizzera.
Una volta finita la guerra Montanelli riprese a lavorare per il Corriere della Sera, diventando una delle firme più prestigiose e seguite del giornalismo italiano. Nel 1973 fondò una nuova testata: Il Giornale. Nel 1977 fu ferito dai brigatisti delle BR ma, in tempi relativametne brevi, fece ritorno al suo lavoro.
Lasciò Il Giornale in seguito a profonde divergenze col proprietario, Silvio Berlusconi, e fondò un nuovo giornale: La Voce (1994), che durò però solo un anno per problemi finanziari.
Tornò infine al Corriere della Sera, curando, fino ai suoi ultimi giorni, la rubrica “La Stanza di Montanelli”, in cui commentava le lettere che riceveva dai lettori. Ha scritto oltre 60 libri, soprattutto di storia, ricevendo moltissimi premi, anche internazionali.
È morto a Milano il 22 luglio 2001.

Nato a Fucecchio (Firenze), il 22 aprile 1909, si laureò in Legge e Scienze Politiche all’Università di Firenze. Iniziò come corrispondente freelance per Paris Soir e per l’United Press. Inizialmente favorevole a Mussolini, combattè nella campagna italiana in Abissinia. Nel 1937 però, a causa di alcuni articoli sgraditi al regime, fu espulso dall’ordine dei giornalisti e costretto all’esilio.
Ritornò in Italia nel 1939 e cominciò a lavorare per il Corriere della Sera. Durante la seconda guerra mondiale tenne corrispondenze dalla Finlandia, dalla Norvegia, dall’Albania e dalla Grecia. Ma nel 1943 fu arrestato dai nazisti e condannato a morte per un articolo sul Duce. Sfuggì alla morte rifugiandosi in Svizzera.
Una volta finita la guerra Montanelli riprese a lavorare per il Corriere della Sera, diventando una delle firme più prestigiose e seguite del giornalismo italiano. Nel 1973 fondò una nuova testata: Il Giornale. Nel 1977 fu ferito dai brigatisti delle BR ma, in tempi relativametne brevi, fece ritorno al suo lavoro.
Lasciò Il Giornale in seguito a profonde divergenze col proprietario, Silvio Berlusconi, e fondò un nuovo giornale: La Voce (1994), che durò però solo un anno per problemi finanziari.
Tornò infine al Corriere della Sera, curando, fino ai suoi ultimi giorni, la rubrica “La Stanza di Montanelli”, in cui commentava le lettere che riceveva dai lettori. Ha scritto oltre 60 libri, soprattutto di storia, ricevendo moltissimi premi, anche internazionali.
È morto a Milano il 22 luglio 2001.