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Annamaria  Giusti

Annamaria Giusti

Annamaria Giusti, laureata in Storia dell’Arte all’Università degli Studi di Firenze nel 1974, dal 1976 è entrata a far parte del MIBAC, a seguito di concorso, prendendo servizio come direttore storico d’arte presso l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. Dal 1978 ha diretto il Museo dell’Opificio, riallestito su suo progetto nel 1995. Ha inoltre diretto, in periodi alterni, i settori di restauro del mosaico e pietre dure; dei materiali lapidei; delle terrecotte; dei bronzi e armi antiche. È stata responsabile della catalogazione delle opere d’arte delle collezioni dell’Opificio, e dell’Archivio dei Restauri, del quale ha avviato nel 1991 l’informatizzazione. Nel 1978-80 è stata direttrice della Scuola di restauro dell’Opificio, che ha preso avvio nel 1978. Tra i maggiori restauri diretti negli oltre trent’anni di attività all’Opificio, sono il ciclo delle statue marmoree di Orsanmichele a Firenze, il pulpito di Donatello per il Duomo di Prato, il Battesimo di Cristo di Andrea Sansovino per il Battistero di Firenze. Ha inoltre diretto il restauro della Porta del Paradiso di Lorenzo Ghiberti. La sua attività operativa ha dato luogo a ricerche e studi nel campo della conservazione, documentate nei testi pubblicati sul periodico dell’Opificio, da lei fondato nel 1986 insieme al collega esperto scientifico Mauro Matteini; in Atti di convegni nazionali e internazionali, e in monografie a sua cura, quale quella sul Restauro del marmo. Opere e problemi, comparsa nel 1986, Sculture da conservare, del 1990, e Donatello restaurato. I marmi del pulpito di Prato, del 2000. Agli studi nell’ambito della conservazione ha affiancato quelli storicoartistici, su argomenti di pittura e mosaico medievali, ma più in particolare sulla storia e attività della prestigiosa manifattura granducale da cui l’Opificio discende, celebrata nella mostra antologica Splendori di pietre dure, da lei curata nel 1988. Nel 1992 ha pubblicato presso Pietre dure. Hardstone in furniture and decoration, volume dedicato alla produzione artistica dell’Opificio, edito in inglese e in italiano. Nel 2005 è uscito La Marqueterie en pierres dures, ideale seguito e ampliamento degli studi precedenti, distribuito in Italia, Germania, Inghilterra e Stati Uniti. Si è dedicata alla cura di varie mostre di arte antica: nel 2004 Masters of Florence, tenutasi a Memphis (Tennessee), nel 2006 Arte e Manifattura di corte a Firenze. Dal tramonto dei Medici all’Impero, a Palazzo Pitti, nel 2008 The Splendour of the Medici. Art and Life in Renaissance Florence, presso il Museo delle Belle Arti di Budapest. Nell’estate del 2008, insieme a Ian Wardropper e Wolfram Koeppe, ha curato presso il Metropolitan Museum di New York la mostra Art of Royal Court. Pietre dure from the palaces of Europe. Il ciclo di mostre sull’attività dell’Opificio si è concluso nel 2011, con l’esposizione Dagli splendori di corte al lusso borghese. L’Opificio delle Pietre Dure nell’Italia unita, tenutasi alla Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti. Complessivamente Annamaria Giusti ha firmato otre 120 pubblicazioni scientifiche.

Annamaria Giusti, laureata in Storia dell’Arte all’Università degli Studi di Firenze nel 1974, dal 1976 è entrata a far parte del MIBAC, a seguito di concorso, prendendo servizio come direttore storico d’arte presso l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. Dal 1978 ha diretto il Museo dell’Opificio, riallestito su suo progetto nel 1995. Ha inoltre diretto, in periodi alterni, i settori di restauro del mosaico e pietre dure; dei materiali lapidei; delle terrecotte; dei bronzi e armi antiche. È stata responsabile della catalogazione delle opere d’arte delle collezioni dell’Opificio, e dell’Archivio dei Restauri, del quale ha avviato nel 1991 l’informatizzazione. Nel 1978-80 è stata direttrice della Scuola di restauro dell’Opificio, che ha preso avvio nel 1978. Tra i maggiori restauri diretti negli oltre trent’anni di attività all’Opificio, sono il ciclo delle statue marmoree di Orsanmichele a Firenze, il pulpito di Donatello per il Duomo di Prato, il Battesimo di Cristo di Andrea Sansovino per il Battistero di Firenze. Ha inoltre diretto il restauro della Porta del Paradiso di Lorenzo Ghiberti. La sua attività operativa ha dato luogo a ricerche e studi nel campo della conservazione, documentate nei testi pubblicati sul periodico dell’Opificio, da lei fondato nel 1986 insieme al collega esperto scientifico Mauro Matteini; in Atti di convegni nazionali e internazionali, e in monografie a sua cura, quale quella sul Restauro del marmo. Opere e problemi, comparsa nel 1986, Sculture da conservare, del 1990, e Donatello restaurato. I marmi del pulpito di Prato, del 2000. Agli studi nell’ambito della conservazione ha affiancato quelli storicoartistici, su argomenti di pittura e mosaico medievali, ma più in particolare sulla storia e attività della prestigiosa manifattura granducale da cui l’Opificio discende, celebrata nella mostra antologica Splendori di pietre dure, da lei curata nel 1988. Nel 1992 ha pubblicato presso Pietre dure. Hardstone in furniture and decoration, volume dedicato alla produzione artistica dell’Opificio, edito in inglese e in italiano. Nel 2005 è uscito La Marqueterie en pierres dures, ideale seguito e ampliamento degli studi precedenti, distribuito in Italia, Germania, Inghilterra e Stati Uniti. Si è dedicata alla cura di varie mostre di arte antica: nel 2004 Masters of Florence, tenutasi a Memphis (Tennessee), nel 2006 Arte e Manifattura di corte a Firenze. Dal tramonto dei Medici all’Impero, a Palazzo Pitti, nel 2008 The Splendour of the Medici. Art and Life in Renaissance Florence, presso il Museo delle Belle Arti di Budapest. Nell’estate del 2008, insieme a Ian Wardropper e Wolfram Koeppe, ha curato presso il Metropolitan Museum di New York la mostra Art of Royal Court. Pietre dure from the palaces of Europe. Il ciclo di mostre sull’attività dell’Opificio si è concluso nel 2011, con l’esposizione Dagli splendori di corte al lusso borghese. L’Opificio delle Pietre Dure nell’Italia unita, tenutasi alla Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti. Complessivamente Annamaria Giusti ha firmato otre 120 pubblicazioni scientifiche.

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