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Lorenzo Gnocchi

Lorenzo Gnocchi

Laureato in Lettere nel 1996 con una tesi in Storia dell’arte moderna su Le preferenze artistiche di Piero di Cosimo de’Medici (pubblicata su «Artibus et historiae», 1998), nel 1992 è dottore di ricerca in Storia dell’arte, con una tesi su Paolo Veronese fra artisti e letterati (pubblicata a Firenze nel 1995). Dall’anno accademico 1995/96 è ricercatore di Storia dell’arte moderna, nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli studi di Firenze, dal 2001/2002 professore associato di Storia dell’arte moderna, nella stessa facoltà. Ha compiuto gli studi universitari sotto la guida, illuminante e severa, del professor Carlo Del Bravo, che lo ha seguito anche nel dottorato, e del quale è divenuto collaboratore quando entrò all’Università come ricercatore. “Fra le altre molte cose”, ha scritto, “debbo a questo grande maestro innovatore il metodo di ricerca particolare di questa scuola fiorentina, per il quale la comprensione degli artisti dell’evo moderno – umanisti, fino alla fine del XVII secolo, poi superatori dell’umanesimo – è possibile solo ricostruendone il pensiero che essi potevano avere all’interno dei molti previsti nei loro tempi e che spiega sia l’insieme dei temi da loro interpretati, sia le peculiarità compositive e di mimica del volto e del corpo”. Lorenzo Gnocchi ha dedicato ogni energia di studioso all’applicazione di questo metodo ad argomenti perlopiù umanistici (Gentile da Fabriano, Bernardo Rossellino e Pio II, l’epoca laurenziana in architettura e in Benedetto da Maiano, il Veronese con Tiziano, Tintoretto, Iacopo Sansovino, lo Scarsellino, Bonone, Guercino, Caravaggio, Batoni come epigono di quel pensiero) e in minor misura novecenteschi, di storia della critica (su Berenson e su «Paragone») e di critica d’arte (sui Cimiteri della II guerra mondiale in Italia).

Laureato in Lettere nel 1996 con una tesi in Storia dell’arte moderna su Le preferenze artistiche di Piero di Cosimo de’Medici (pubblicata su «Artibus et historiae», 1998), nel 1992 è dottore di ricerca in Storia dell’arte, con una tesi su Paolo Veronese fra artisti e letterati (pubblicata a Firenze nel 1995). Dall’anno accademico 1995/96 è ricercatore di Storia dell’arte moderna, nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli studi di Firenze, dal 2001/2002 professore associato di Storia dell’arte moderna, nella stessa facoltà. Ha compiuto gli studi universitari sotto la guida, illuminante e severa, del professor Carlo Del Bravo, che lo ha seguito anche nel dottorato, e del quale è divenuto collaboratore quando entrò all’Università come ricercatore. “Fra le altre molte cose”, ha scritto, “debbo a questo grande maestro innovatore il metodo di ricerca particolare di questa scuola fiorentina, per il quale la comprensione degli artisti dell’evo moderno – umanisti, fino alla fine del XVII secolo, poi superatori dell’umanesimo – è possibile solo ricostruendone il pensiero che essi potevano avere all’interno dei molti previsti nei loro tempi e che spiega sia l’insieme dei temi da loro interpretati, sia le peculiarità compositive e di mimica del volto e del corpo”. Lorenzo Gnocchi ha dedicato ogni energia di studioso all’applicazione di questo metodo ad argomenti perlopiù umanistici (Gentile da Fabriano, Bernardo Rossellino e Pio II, l’epoca laurenziana in architettura e in Benedetto da Maiano, il Veronese con Tiziano, Tintoretto, Iacopo Sansovino, lo Scarsellino, Bonone, Guercino, Caravaggio, Batoni come epigono di quel pensiero) e in minor misura novecenteschi, di storia della critica (su Berenson e su «Paragone») e di critica d’arte (sui Cimiteri della II guerra mondiale in Italia).