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Amedeo Trivisonno

Amedeo Trivisonno

Nato a Campobasso nel 1904, dal 1919 al 1924 studiò pittura e anatomia a Roma e a Firenze. Fu in questo periodo che abbracciò la fede cristiana. Dopo gli studi tornò nella città natale, dove nel 1931 espose per la prima volta. Studiò i pittori antichi, soprattutto del Rinascimento, e ad essi si ispirerà sempre lungo il suo percorso artistico. Fin dall’inizio si dedicò all’affresco in alcune chiese del Molise. Nel 1927 si sposò con Maria Rosaria Barletta dando vita a una famiglia numerosa. Nel 1929 si trasferirono a Roma per 4 anni. Quando fece ritorno a Campobasso era ormai un’artista famoso. Nel 1936/37 venne chiamato a Napoli ad insegnare affresco all’Accademia di Belle arti. Quando tornò nella città natale intraprese la carriera di insegnante, lavorò agli affreschi della Cattedrale ed espose in diverse mostre. Contemporaneamente al suo lavoro di pittore, Trivisonno si interessò di musica, componendo musica sacra, tra il 1952 e il 1960. Nel 1952 si recò in Egitto ad insegnare nei licei italiani facendo ritorno a casa tutte le estati, nel frattempo trasferì la famiglia a Firenze (1956). Nel 1984 rimase vedovo e nel 1987 perse il figlio più piccolo. Si salvò da queste tragedie dedicandosi sempre più alla sua arte. Nel 1989 pubblicò le memorie. Si è spento il 28 dicembre 1995 a Firenze.
Nato a Campobasso nel 1904, dal 1919 al 1924 studiò pittura e anatomia a Roma e a Firenze. Fu in questo periodo che abbracciò la fede cristiana. Dopo gli studi tornò nella città natale, dove nel 1931 espose per la prima volta. Studiò i pittori antichi, soprattutto del Rinascimento, e ad essi si ispirerà sempre lungo il suo percorso artistico. Fin dall’inizio si dedicò all’affresco in alcune chiese del Molise. Nel 1927 si sposò con Maria Rosaria Barletta dando vita a una famiglia numerosa. Nel 1929 si trasferirono a Roma per 4 anni. Quando fece ritorno a Campobasso era ormai un’artista famoso. Nel 1936/37 venne chiamato a Napoli ad insegnare affresco all’Accademia di Belle arti. Quando tornò nella città natale intraprese la carriera di insegnante, lavorò agli affreschi della Cattedrale ed espose in diverse mostre. Contemporaneamente al suo lavoro di pittore, Trivisonno si interessò di musica, componendo musica sacra, tra il 1952 e il 1960. Nel 1952 si recò in Egitto ad insegnare nei licei italiani facendo ritorno a casa tutte le estati, nel frattempo trasferì la famiglia a Firenze (1956). Nel 1984 rimase vedovo e nel 1987 perse il figlio più piccolo. Si salvò da queste tragedie dedicandosi sempre più alla sua arte. Nel 1989 pubblicò le memorie. Si è spento il 28 dicembre 1995 a Firenze.

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