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Fulvio Janovitz

Fulvio Janovitz

Fulvio Janovitz nacque nel 1931 a Pola. Imprenditore fiorentino, titolare della M&F Janovitz Pubblicità, fondata dal padre Marcello nel 1949, dove aveva iniziato a collaborare nel 1951, fu colui che per primo introdusse in modo continuativo ed organizzato le “interruzioni pubblicitarie” sul grande e sul piccolo schermo in Toscana ed Umbria. Note le sue collaborazioni con le televisioni e le radio libere come quella, a metà degli anni ’70, con Mauro Montagni che gli aveva affidato la concessione della pubblicità su Canale 48. Nel 1958 si sposò con Rosi e da lei ebbe cinque figli. Fu un personaggio poliedrico, capace di farsi amare ed apprezzare in campi assai diversi. Studioso validissimo, formatosi alla scuola di Alfredo Parente, la sua profonda familiarità col pensiero di Benedetto Croce dette luogo a numerosi saggi, apparsi sulla «Rivista di studi crociani» e sulla «Nuova Antologia». Nel 2017 per le edizioni La Giuntina uscì La pietra d’identificazione. Memorie e ricordi (1938-1945), in cui raccontava le vicende tragiche delle persecuzioni nazifasciste verso gli ebrei da lui vissute come bambino e poi adolescente, educato cristianamente ma figlio di madre ebrea e padre cattolico. Particolarmente interessato alla figura di Baden-Powell, il padre dello scoutismo, vi scrisse due libri. Nel 1974 aveva fondato, assieme ad altri importanti personalità, il Centro Studi ed Esperienze Scout Baden-Powell, di cui fu presidente dal 2002 fino al 2014, oltre che direttore della rivista «Esperienze e Progetti», strumento di riflessione e diffusione della cultura scout. È scomparso il 18 luglio 2018.

Fulvio Janovitz nacque nel 1931 a Pola. Imprenditore fiorentino, titolare della M&F Janovitz Pubblicità, fondata dal padre Marcello nel 1949, dove aveva iniziato a collaborare nel 1951, fu colui che per primo introdusse in modo continuativo ed organizzato le “interruzioni pubblicitarie” sul grande e sul piccolo schermo in Toscana ed Umbria. Note le sue collaborazioni con le televisioni e le radio libere come quella, a metà degli anni ’70, con Mauro Montagni che gli aveva affidato la concessione della pubblicità su Canale 48. Nel 1958 si sposò con Rosi e da lei ebbe cinque figli. Fu un personaggio poliedrico, capace di farsi amare ed apprezzare in campi assai diversi. Studioso validissimo, formatosi alla scuola di Alfredo Parente, la sua profonda familiarità col pensiero di Benedetto Croce dette luogo a numerosi saggi, apparsi sulla «Rivista di studi crociani» e sulla «Nuova Antologia». Nel 2017 per le edizioni La Giuntina uscì La pietra d’identificazione. Memorie e ricordi (1938-1945), in cui raccontava le vicende tragiche delle persecuzioni nazifasciste verso gli ebrei da lui vissute come bambino e poi adolescente, educato cristianamente ma figlio di madre ebrea e padre cattolico. Particolarmente interessato alla figura di Baden-Powell, il padre dello scoutismo, vi scrisse due libri. Nel 1974 aveva fondato, assieme ad altri importanti personalità, il Centro Studi ed Esperienze Scout Baden-Powell, di cui fu presidente dal 2002 fino al 2014, oltre che direttore della rivista «Esperienze e Progetti», strumento di riflessione e diffusione della cultura scout. È scomparso il 18 luglio 2018.

Libri scritti da Fulvio Janovitz