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Luigi Russo Papotto

Luigi Russo Papotto

Nasce a Linguaglossa in provincia di Catania. Inizia il suo percorso artistico negli anni Sessanta lavorando nello studio di Domenico Tudisco, suo insegnante nella sezione scultura dell’Istituto Statale d’arte di Catania. Negli anni Settanta frequenta l’Accademia delle Belle Arti di Brera con Minguzzi e, successivamente, l’Accademia delle Belle Arti di Catania, con Eugenio Russo e Rosario Frazzetto. Nel 1979 si trasferisce a Pistoia chiamato dalla prestigiosa Fonderia d’Arte “Michelucci”, dove rimane fino al 1984 come scultore di fonderia, attività che gli permetterà di conoscere molti artisti italiani e stranieri.
Gli anni Ottanta lo vedranno impegnato nella collaborazione a progetti di scenografia con i teatri lirici più importanti d’Italia. Contemporaneamente la sua ricerca artistica si volge verso una scultura teatrale e interattiva, ed è in questi anni che espone in Italia, Francia, Spagna, Stati Uniti, Cina.
Dal 2000 in poi la persistenza delle guerre nel mondo lo spingono sempre di più verso una ricerca che affronta tematiche sociali, con opere pubbliche come Il monumento alla pace di Traversagna, Il Pozzo di Abramo, Dea Madre3, e opere esposte in musei e gallerie private, tra le quali L’ombra dell’albero, Il Pinocchio si arrende, Date Cardinali. Con Bitumi-Ossimori, nel 2009, espone a Nanchino, in Cina.
Ultimamente il suo lavoro tende a proporre un’estetica formale più leggera, quasi eterea, cogliendo nella sofferenza dell’ambiente il tema cardine della sua denuncia, da cui nascono tutte le Evulsioni.

Nasce a Linguaglossa in provincia di Catania. Inizia il suo percorso artistico negli anni Sessanta lavorando nello studio di Domenico Tudisco, suo insegnante nella sezione scultura dell’Istituto Statale d’arte di Catania. Negli anni Settanta frequenta l’Accademia delle Belle Arti di Brera con Minguzzi e, successivamente, l’Accademia delle Belle Arti di Catania, con Eugenio Russo e Rosario Frazzetto. Nel 1979 si trasferisce a Pistoia chiamato dalla prestigiosa Fonderia d’Arte “Michelucci”, dove rimane fino al 1984 come scultore di fonderia, attività che gli permetterà di conoscere molti artisti italiani e stranieri.
Gli anni Ottanta lo vedranno impegnato nella collaborazione a progetti di scenografia con i teatri lirici più importanti d’Italia. Contemporaneamente la sua ricerca artistica si volge verso una scultura teatrale e interattiva, ed è in questi anni che espone in Italia, Francia, Spagna, Stati Uniti, Cina.
Dal 2000 in poi la persistenza delle guerre nel mondo lo spingono sempre di più verso una ricerca che affronta tematiche sociali, con opere pubbliche come Il monumento alla pace di Traversagna, Il Pozzo di Abramo, Dea Madre3, e opere esposte in musei e gallerie private, tra le quali L’ombra dell’albero, Il Pinocchio si arrende, Date Cardinali. Con Bitumi-Ossimori, nel 2009, espone a Nanchino, in Cina.
Ultimamente il suo lavoro tende a proporre un’estetica formale più leggera, quasi eterea, cogliendo nella sofferenza dell’ambiente il tema cardine della sua denuncia, da cui nascono tutte le Evulsioni.

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