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Max Klinger

Max Klinger

Incisore, pittore e scultore, nasce il 18 febbraio 1857 a Lipsia.
Nel 1874 iniziò il suo apprendistato artistico a Karlsruhe, presso l’Accademia di Belle Arti, come allievo di Karl Gussow, e con questo si trasferì nel 1875 a Berlino, dove rimase sino al 1879, lasciando la città solo per compiere il servizio militare. Nel 1878 espose i disegni preparatori del suo celebre ciclo Un guanto, tradotto in acquaforte nel 1881.Nel 1879 si trasferì a Bruxelles, dove pubblicò i primi cicli omogenei: Schizzi all’acquaforte e Salvataggi di vittime ovidiane. Al suo ritorno in Germania, pubblicò Eva e il futuro e Intermezzi.
Appartiene al 1882 la sua prima opera pittorica capitale, la decorazione di Villa Albers a Steglitz presso Berlino (oggi nella Galleria nazionale di Berlino e nella Kunsthalle di Amburgo) che incarna l’idea di “opera totale” teorizzata da Klinger. Tra il 1883 e il 1886 dimorò a Parigi, dove la sua arte ricevette un indirizzo decisivo, soprattutto per lo studio delle opere di Puvis de Chavannes e di Goya. Eseguì nel 1886-87 il dipinto Giudizio di Paride, di proporzioni monumentali, oggi nella Galleria di Vienna; nella stessa galleria si trova Cristo sull’Olimpo (1898), in cui Klinger unì plastica e pittura.
Nel 1887 incontrò Arnold Böcklin, suo maestro ideale e termine di riferimento per tutta la vita. Dal 1888 al 1893 risedette a Roma con Stauffer- Bern, e a Firenze, con Böcklin, alla ricerca della grande arte classica e rinascimentale; nel 1891 pubblicò il suo famoso trattato Pittura e Disegno. Di ritorno in Germania, si stabilì definitivamente a Lipsia, dove divenne professore d’incisione presso l’Accademia. Attivo anche in campo scultoreo, oltre alle celebri La nuova Salomè (1893) e Cassandra (1895), realizzò i busti di Nietzsche (1902), dei musicisti Liszt, Brahms, Strauss, Wagner e Beethoven, terminato nel 1902 ed esposto alla Secessione Viennese assieme al fregio omonimo di Klimt.
Nel 1898 Klinger si legò alla scrittrice Elsa Asenijeff, che sarebbe stata per molti anni la sua compagna e dalla quale nel 1900 ebbe una figlia, Desirée. Si separerà da Elsa nel 1914 per sposare nel 1919 la modella Getrud Bock. Nel 1906 realizzò a Firenze il grande progetto di fondare una scuola d’arte, Villa Romana, come soggiorno-premio per i giovani artisti tedeschi più meritevoli. A Lipsia decorò l’Università con cicli parietali e il Municipio di Chemnitz con dipinti di grandi dimensioni, terminati nel 1918. La sua fama è oggi principalmente legata ai cicli di incisioni. Il suo ultimo ciclo, l’Opus XIV, La tenda, risale al 1915.
Klinger morì il 5 luglio 1920 a Grossjena, presso Naumburg. Durante le esequie, Käthe Kollwitz lo onorò come uno dei più gradi artisti tedeschi del suo tempo.

Incisore, pittore e scultore, nasce il 18 febbraio 1857 a Lipsia.
Nel 1874 iniziò il suo apprendistato artistico a Karlsruhe, presso l’Accademia di Belle Arti, come allievo di Karl Gussow, e con questo si trasferì nel 1875 a Berlino, dove rimase sino al 1879, lasciando la città solo per compiere il servizio militare. Nel 1878 espose i disegni preparatori del suo celebre ciclo Un guanto, tradotto in acquaforte nel 1881.Nel 1879 si trasferì a Bruxelles, dove pubblicò i primi cicli omogenei: Schizzi all’acquaforte e Salvataggi di vittime ovidiane. Al suo ritorno in Germania, pubblicò Eva e il futuro e Intermezzi.
Appartiene al 1882 la sua prima opera pittorica capitale, la decorazione di Villa Albers a Steglitz presso Berlino (oggi nella Galleria nazionale di Berlino e nella Kunsthalle di Amburgo) che incarna l’idea di “opera totale” teorizzata da Klinger. Tra il 1883 e il 1886 dimorò a Parigi, dove la sua arte ricevette un indirizzo decisivo, soprattutto per lo studio delle opere di Puvis de Chavannes e di Goya. Eseguì nel 1886-87 il dipinto Giudizio di Paride, di proporzioni monumentali, oggi nella Galleria di Vienna; nella stessa galleria si trova Cristo sull’Olimpo (1898), in cui Klinger unì plastica e pittura.
Nel 1887 incontrò Arnold Böcklin, suo maestro ideale e termine di riferimento per tutta la vita. Dal 1888 al 1893 risedette a Roma con Stauffer- Bern, e a Firenze, con Böcklin, alla ricerca della grande arte classica e rinascimentale; nel 1891 pubblicò il suo famoso trattato Pittura e Disegno. Di ritorno in Germania, si stabilì definitivamente a Lipsia, dove divenne professore d’incisione presso l’Accademia. Attivo anche in campo scultoreo, oltre alle celebri La nuova Salomè (1893) e Cassandra (1895), realizzò i busti di Nietzsche (1902), dei musicisti Liszt, Brahms, Strauss, Wagner e Beethoven, terminato nel 1902 ed esposto alla Secessione Viennese assieme al fregio omonimo di Klimt.
Nel 1898 Klinger si legò alla scrittrice Elsa Asenijeff, che sarebbe stata per molti anni la sua compagna e dalla quale nel 1900 ebbe una figlia, Desirée. Si separerà da Elsa nel 1914 per sposare nel 1919 la modella Getrud Bock. Nel 1906 realizzò a Firenze il grande progetto di fondare una scuola d’arte, Villa Romana, come soggiorno-premio per i giovani artisti tedeschi più meritevoli. A Lipsia decorò l’Università con cicli parietali e il Municipio di Chemnitz con dipinti di grandi dimensioni, terminati nel 1918. La sua fama è oggi principalmente legata ai cicli di incisioni. Il suo ultimo ciclo, l’Opus XIV, La tenda, risale al 1915.
Klinger morì il 5 luglio 1920 a Grossjena, presso Naumburg. Durante le esequie, Käthe Kollwitz lo onorò come uno dei più gradi artisti tedeschi del suo tempo.

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