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Emo Formichi

Emo Formichi

Emo Formichi è nato a Pienza nel 1927. È stato contadino, falegname, autotrasportatore. Dal 1961 al 1990 ha lavorato presso una draga sul fiume Orcia. Da queste diverse attività ha tratto la capacità tecnica e l’ispirazione che gli hanno consentito di realizzare le sue opere.
Fin da bambino, Formichi ha imparato a lavorare il legno facendo gli zoccoli per i minatori delle miniere di lignite che si trovavano nei pressi del suo podere. Partendo da quei primi lavori è arrivato a esporre in diverse mostre di artigianato pregevoli mobili in stile intarsiati che sono stati premiati in più occasioni alla Mostra interprovinciale di Montepulciano, a cominciare dal 1977 fino al 1993, quando gli è stato conferito il «Grifo d’oro». Dalla vita sul fiume e dall’osservazione della natura, e in particolare degli uccelli, sono nate le immagini poetiche da Formichi tradotte con eccezionale abilità in concrete strutture metalliche, servendosi degli oggetti di recupero più disparati, provenienti dagli scarti della civiltà industriale. Questo aspetto della sua scultura è stato evidenziato, nel 2007, nella mostra DiscaricART. La resurrezione della materia, ovvero il recupero virtuoso dei rifiuti, svoltasi nella Cappella Orsini di Roma. In precedenza, l’artista aveva avuto una personale nello splendido palazzo Piccolomini di Pienza (Omaggio a Emo Formichi, 1997) e aveva esposto per due volte alla galleria Mentana di Firenze (1998 e 2000). Sue opere erano andate in importanti mostre collettive, come Giorni d’arte (Carrara, 1998), Artexpo (New York, 2000), Percorsi: New York-Firenze- Madrid (Firenze, 2000), Forme nel verde. La resistenza nell’arte (San Quirico d’Orcia, 2004). Un’altra personale si è svolta a Cetona nel 2006. Con Piero Sbarluzzi l’artista ha esposto a Pienza, nella galleria d’arte Terrecotte Pientine, nell’estate del 2010.

Emo Formichi è nato a Pienza nel 1927. È stato contadino, falegname, autotrasportatore. Dal 1961 al 1990 ha lavorato presso una draga sul fiume Orcia. Da queste diverse attività ha tratto la capacità tecnica e l’ispirazione che gli hanno consentito di realizzare le sue opere.
Fin da bambino, Formichi ha imparato a lavorare il legno facendo gli zoccoli per i minatori delle miniere di lignite che si trovavano nei pressi del suo podere. Partendo da quei primi lavori è arrivato a esporre in diverse mostre di artigianato pregevoli mobili in stile intarsiati che sono stati premiati in più occasioni alla Mostra interprovinciale di Montepulciano, a cominciare dal 1977 fino al 1993, quando gli è stato conferito il «Grifo d’oro». Dalla vita sul fiume e dall’osservazione della natura, e in particolare degli uccelli, sono nate le immagini poetiche da Formichi tradotte con eccezionale abilità in concrete strutture metalliche, servendosi degli oggetti di recupero più disparati, provenienti dagli scarti della civiltà industriale. Questo aspetto della sua scultura è stato evidenziato, nel 2007, nella mostra DiscaricART. La resurrezione della materia, ovvero il recupero virtuoso dei rifiuti, svoltasi nella Cappella Orsini di Roma. In precedenza, l’artista aveva avuto una personale nello splendido palazzo Piccolomini di Pienza (Omaggio a Emo Formichi, 1997) e aveva esposto per due volte alla galleria Mentana di Firenze (1998 e 2000). Sue opere erano andate in importanti mostre collettive, come Giorni d’arte (Carrara, 1998), Artexpo (New York, 2000), Percorsi: New York-Firenze- Madrid (Firenze, 2000), Forme nel verde. La resistenza nell’arte (San Quirico d’Orcia, 2004). Un’altra personale si è svolta a Cetona nel 2006. Con Piero Sbarluzzi l’artista ha esposto a Pienza, nella galleria d’arte Terrecotte Pientine, nell’estate del 2010.

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