Piero Gambassi (Empoli 1912 - 2001) studiò all’Accademia di
Belle Arti di Firenze. Nel 1949 fondò la rivista d’arte moderna «BASE» che
annoverava, fra i collaboratori, personalità di spicco del panorama artistico e
culturale non solo italiano, ma anche internazionale. Fra gli altri, emerge il
nome di Victor Vasarely, alle cui ricerche “optical” Gambassi è stato spesso
associato. Lo spirito rivoluzionario della sua pittura trova conferma nelle
frequenti partecipazioni alle mostre ed alle iniziative della Galleria “Numero”
di Fiamma Vigo a Firenze.
La teoria di Piero Gambassi sostiene che “l’arte moderna non debba più
rappresentare uno spazio, bensì essere spazio, inglobare energia e fonti di
energia luminosa”. Sin dal 1958, sui suoi quadri abitano pietre, specchi,
laminati metallici e mille frammenti in grado di emanare luce. Anche
nell’ultimo periodo di attività, l’artista ha continuato con enorme coerenza ad
applicare i presupposti teorici elaborati in precedenza.
Piero Gambassi (Empoli 1912 - 2001) studiò all’Accademia di
Belle Arti di Firenze. Nel 1949 fondò la rivista d’arte moderna «BASE» che
annoverava, fra i collaboratori, personalità di spicco del panorama artistico e
culturale non solo italiano, ma anche internazionale. Fra gli altri, emerge il
nome di Victor Vasarely, alle cui ricerche “optical” Gambassi è stato spesso
associato. Lo spirito rivoluzionario della sua pittura trova conferma nelle
frequenti partecipazioni alle mostre ed alle iniziative della Galleria “Numero”
di Fiamma Vigo a Firenze.
La teoria di Piero Gambassi sostiene che “l’arte moderna non debba più
rappresentare uno spazio, bensì essere spazio, inglobare energia e fonti di
energia luminosa”. Sin dal 1958, sui suoi quadri abitano pietre, specchi,
laminati metallici e mille frammenti in grado di emanare luce. Anche
nell’ultimo periodo di attività, l’artista ha continuato con enorme coerenza ad
applicare i presupposti teorici elaborati in precedenza.