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Giulio Di Nardo

Giulio Di Nardo

Rocco (Giulio) Di Nardo, nasce a Venosa l’8 dicembre 1926, da una famiglia contadina. Fin da piccolo dimostra buona propensione per lo studio e così, con grandi sacrifici dei genitori, frequenta le scuole, fino alla quinta ginnasio, presso l’Istituto dei Salesiani. Successivamente, non potendo più la famiglia mantenerlo agli studi, deve scegliere se continuare presso i Salesiani, con la prospettiva d’intraprendere la carriera ecclesiastica, oppure optare per quella militare. Giulio sceglie la seconda ipotesi e così a diciassette anni, agli inizi del 1943, entra in Marina. L’8 settembre del ‘43 si trova all’ancora con la sua nave in un porto jugoslavo: nella grande confusione che regna tra i nostri soldati, col rischio dei rastrellamenti tedeschi, decide di unirsi ai partigiani di Tito, fra i quali, insieme ad altri italiani, combatterà fino alla Liberazione.
Finita la guerra torna a Venosa, ma subito riparte per Firenze dove conosce Silvana Molendini che sposerà il 27 dicembre del 1948. Nel gennaio del 1949 Giulio Di Nardo viene assunto come operaio alla Pignone, dove lavorerà fino al licenziamento, subíto per ritorsione dopo i grandi scioperi dei primi anni cinquanta. Disoccupato ma con una famiglia da mantenere – è infatti nata la figlia Gianna – cerca e trova lavoro come giornalista presso varie testate locali e nazionali, ma i soldi sono pochi e allora Giulio s’impiega presso l’agenzia d’investigazioni private dell’amico Vincenzo Natalini.
Ma il suo tempo scorre inesorabile: un male tremendo e spietato lo stroncherà, dopo un anno e mezzo di sofferenze indicibili, l’8 dicembre del 1961, lo stesso giorno nel quale Giulio compie trentacinque anni.

Rocco (Giulio) Di Nardo, nasce a Venosa l’8 dicembre 1926, da una famiglia contadina. Fin da piccolo dimostra buona propensione per lo studio e così, con grandi sacrifici dei genitori, frequenta le scuole, fino alla quinta ginnasio, presso l’Istituto dei Salesiani. Successivamente, non potendo più la famiglia mantenerlo agli studi, deve scegliere se continuare presso i Salesiani, con la prospettiva d’intraprendere la carriera ecclesiastica, oppure optare per quella militare. Giulio sceglie la seconda ipotesi e così a diciassette anni, agli inizi del 1943, entra in Marina. L’8 settembre del ‘43 si trova all’ancora con la sua nave in un porto jugoslavo: nella grande confusione che regna tra i nostri soldati, col rischio dei rastrellamenti tedeschi, decide di unirsi ai partigiani di Tito, fra i quali, insieme ad altri italiani, combatterà fino alla Liberazione.
Finita la guerra torna a Venosa, ma subito riparte per Firenze dove conosce Silvana Molendini che sposerà il 27 dicembre del 1948. Nel gennaio del 1949 Giulio Di Nardo viene assunto come operaio alla Pignone, dove lavorerà fino al licenziamento, subíto per ritorsione dopo i grandi scioperi dei primi anni cinquanta. Disoccupato ma con una famiglia da mantenere – è infatti nata la figlia Gianna – cerca e trova lavoro come giornalista presso varie testate locali e nazionali, ma i soldi sono pochi e allora Giulio s’impiega presso l’agenzia d’investigazioni private dell’amico Vincenzo Natalini.
Ma il suo tempo scorre inesorabile: un male tremendo e spietato lo stroncherà, dopo un anno e mezzo di sofferenze indicibili, l’8 dicembre del 1961, lo stesso giorno nel quale Giulio compie trentacinque anni.

Libri scritti da Giulio Di Nardo