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Pietro Fanfani

Pietro Fanfani

Nato nel 1815 da un agiato fattore a Montale, nei pressi di Pistoia, Pietro Fanfani è stato uno dei più noti studiosi ottocenteschi della lingua italiana, indagata come ambito di ricerche filologiche e storico-letterarie, nella convinzione che in questa risiedessero forze capaci di unificare la giovane Nazione. Antimanzoniano, fu strenuo difensore della purezza della lingua. Bibliotecario della Marucelliana di Firenze dal 1859, scrittore prolifico e traduttore dal latino e dal francese, si distinse presto per le sue dotte edizioni commentate del Decameron di Boccaccio (1857), delle commedie del Lasca (1859), delle novelle del Sacchetti (1860), delle poesie del Giusti e delle Istorie fiorentine di Niccolò Machiavelli (1873). Negli stessi anni si accentuava l’interesse per i vocabolari, considerati il mezzo privilegiato per la diffusione della “buona lingua” che non poteva altro che guardare al modello fiorentino e toscano. Al Vocabolario della lingua italiana pubblicato nel 1855 seguirono così nel 1863 il Vocabolario dell’uso toscano e il Vocabolario della pronunzia toscana, quindi Voci e maniere del parlar fiorentino (1870) e, compilato assieme a Giuseppe Rigutini, il Vocabolario della lingua parlata (1875). Nel frattempo, dopo alcune esperienze di pubblicazioni per l’infanzia, Fanfani offriva prove significative nel settore della letteratura scolastica. Morì a Firenze nel 1879.
Nato nel 1815 da un agiato fattore a Montale, nei pressi di Pistoia, Pietro Fanfani è stato uno dei più noti studiosi ottocenteschi della lingua italiana, indagata come ambito di ricerche filologiche e storico-letterarie, nella convinzione che in questa risiedessero forze capaci di unificare la giovane Nazione. Antimanzoniano, fu strenuo difensore della purezza della lingua. Bibliotecario della Marucelliana di Firenze dal 1859, scrittore prolifico e traduttore dal latino e dal francese, si distinse presto per le sue dotte edizioni commentate del Decameron di Boccaccio (1857), delle commedie del Lasca (1859), delle novelle del Sacchetti (1860), delle poesie del Giusti e delle Istorie fiorentine di Niccolò Machiavelli (1873). Negli stessi anni si accentuava l’interesse per i vocabolari, considerati il mezzo privilegiato per la diffusione della “buona lingua” che non poteva altro che guardare al modello fiorentino e toscano. Al Vocabolario della lingua italiana pubblicato nel 1855 seguirono così nel 1863 il Vocabolario dell’uso toscano e il Vocabolario della pronunzia toscana, quindi Voci e maniere del parlar fiorentino (1870) e, compilato assieme a Giuseppe Rigutini, il Vocabolario della lingua parlata (1875). Nel frattempo, dopo alcune esperienze di pubblicazioni per l’infanzia, Fanfani offriva prove significative nel settore della letteratura scolastica. Morì a Firenze nel 1879.

Libri scritti da Pietro Fanfani