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Giovanni Maranghi

Giovanni Maranghi

Nasce nel 1955 a Lastra a Signa (Firenze). Si diploma presso il liceo artistico di Firenze, per poi iscriversi alla facoltà di Architettura dell’Ateneo fiorentino, frequentando contemporaneamente corsi di nudo libero presso l’Accademia di Belle Arti della stessa città. Con la personale alla Galleria San Ferdinando di Bari del 1975 inizia l’attività espositiva. Tra le numerose esposizioni, ricordiamo le prime: Galleria d’Arte Spinetti, Firenze 1982; Galleria Dalders, Amsterdam 1985; Galleria Diva, Bruxelles 1987. Alcuni fra gli eventi più significativi: La poltrona dei sogni alla Galleria Nuovo Sagittario di Milano (1990), la personale del 1992 alla Medici Gallery, a Carmel in California, e ancora allo Studio 205 di Chicago, nel 1995, ancora un appuntamento negli Stati Uniti, nel 1997, alla Bourbon Street Gallery di New Orleans, per poi tornare ad esporre in Italia, con la Giostra degli Incantesimi presso la Pieve di San Lorenzo a Signa nel 1998. Il nuovo secolo si apre con Gnacchi e Timparlini all’Hotel Excelsior di Firenze, per proseguire con Illusions Coscientes alla Galleria Nichido di Parigi nel 2003. Fra il 2005 e la fine del 2007, quattro importanti appuntamenti: il primo alla Galleria Tornabuoni di Pietrasanta, per proseguire con la Biale Cerruti Art Gallery di Siena, la Galleria Schortgen a Luxembourg, per finire con la Galleria Faustini al Forte dei Marmi. Poi ancora Olanda, Francia, Russia, Svezia, per arrivare all’Extra-Large Barocco, mostra tenutasi nella Basilica della Santissima Vergine del Carmelo, a Piacenza. Con Colazione da Maranghi, originale evento all’interno dell’Antico Spedale degli Innocenti a Firenze, presenta il calendario “Mukki Latte” per l’anno 2009. Anno che avrà quattro importanti appuntamenti a Palm Beach, New York, Goteborg (Svezia) e Parigi. Nel 2010 Maranghi è ancora protagonista in Svezia, a Goteborg, nella nuova sede della De Freo Gallery, che lo farà esporre a Monte Carlo (Principato di Monaco) nel 2011 durante il 69° Gran Premio di Formula 1 e organizzerà una sua spettacolare performance nei grandi magazzini NK di Goteborg. Il tenore Andrea Bocelli lo invita ad allestire una mostra a Lajatico in occasione del “Teatro del Silenzio 2011”. Negli anni seguenti, lo troviamo a Berlino, Parigi, Montreux, Stoccarda. Il 2014 apre con la mostra Sono quella che sono, patrocinata dalla De Freo Gallery. Maranghi torna così a Goteborg per esporre una serie di nuove opere, presentate da Antonio Natali. Espone nelle Sale Museali di Palazzo Medici Riccardi a Firenze Una storia in bianco a cura di Filippo Lotti e Roberto Milani. Nel 2015 realizza il calendario per Toscana Energia 2015 e inaugura lo Spazio Italia per “Milano EXPO 2015” a Pechino con la mostra Capriccio Italiano. Nel 2016 è presente a Castiadas per uno Special alla “Settimana dell’Arte”, organizzata da Casa d’Arte San Lorenzo, e con la Kunstgalerie Bech a Schwabisch Gmund, nel Museo Villa Seiz, insieme allo sculture tedesco Max Seiz. Nel 2017 è presente con Rumore di fondo, mostra curata da Ivan Quaroni, nella Ca’ dei Carraresi a Treviso. Inaugura due personali a Firenze e Matera, è ancora a Stoccarda all’interno del prestigioso Schloss Solitude per una nuova esposizionee, a fine anno, all’interno dello Spazio Marcolis, poi a Reutlingen, ospite dello Studio SLP. Il 2018 si apre con Immersione, all’interno del Lucca Center Of Contemporary Art, personale curata da Maurizio Vanni. Di seguito è a Berlino dove presenta la collezione d’alta moda dello stilista Justin Reddig, derivata dai suoi dipinti. Segue Ama solo me, a cura di Angelo Crespi, trenta lavori selezionati da Fondazione Maimeri e Casa d’Arte San Lorenzo per il M.A.C. di Milano. Nel 2019, per Matera Capitale Europea della Cultura, ha esposto Piena di te è la curva del silenzio nell’Ipogeo Sant’Agostino della città lucana, a cura di Ivan Quaroni. Nel 2020 è presente nella Galerie Schortgen, nella città di Luxembourg, con una nuova personale.
Nel febbrai 2021 inaugura la personale Mastica e Sputa alla chiesa di Santa Maria della Spina a Pisa, a cura di Riccardo Ferrucci. In ottobre e novembre 2022 gli viene dedicata a Firenze, nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio, la personale Il rosa fiorentino, a cura di Luca Beatrice.
Hanno scritto di lui anche Cristina Acidini, Romano Battaglia, Giuseppe Bilotta, Francesca Bogliolo, Fabrizio Borghini, Luciano Caprile, Roberto Ciabani, Alessandro Coppellotti, Maria Vittoria Corti, Angelo Crespi, Francoise de Céligny, Giovanni Faccenda, Riccardo Ferrucci, Alessandra Gaeta, Silvano Granchi, Thibaud Josset, Filippo Lotti, Ilario Luperini, Albert Manstembrock, Fosco Maraini, Alessandro Marini, Nicola Micieli, Roberto Milani, Nicola Nuti, Tommaso Paloscia, Patrice de la Perrierè, Giulio Pisani, Stéphanie Portal, Daniela Pronestì, Ivan Quaroni, Leonardo Romanelli, Gregorio Rossi.

Nasce nel 1955 a Lastra a Signa (Firenze). Si diploma presso il liceo artistico di Firenze, per poi iscriversi alla facoltà di Architettura dell’Ateneo fiorentino, frequentando contemporaneamente corsi di nudo libero presso l’Accademia di Belle Arti della stessa città. Con la personale alla Galleria San Ferdinando di Bari del 1975 inizia l’attività espositiva. Tra le numerose esposizioni, ricordiamo le prime: Galleria d’Arte Spinetti, Firenze 1982; Galleria Dalders, Amsterdam 1985; Galleria Diva, Bruxelles 1987. Alcuni fra gli eventi più significativi: La poltrona dei sogni alla Galleria Nuovo Sagittario di Milano (1990), la personale del 1992 alla Medici Gallery, a Carmel in California, e ancora allo Studio 205 di Chicago, nel 1995, ancora un appuntamento negli Stati Uniti, nel 1997, alla Bourbon Street Gallery di New Orleans, per poi tornare ad esporre in Italia, con la Giostra degli Incantesimi presso la Pieve di San Lorenzo a Signa nel 1998. Il nuovo secolo si apre con Gnacchi e Timparlini all’Hotel Excelsior di Firenze, per proseguire con Illusions Coscientes alla Galleria Nichido di Parigi nel 2003. Fra il 2005 e la fine del 2007, quattro importanti appuntamenti: il primo alla Galleria Tornabuoni di Pietrasanta, per proseguire con la Biale Cerruti Art Gallery di Siena, la Galleria Schortgen a Luxembourg, per finire con la Galleria Faustini al Forte dei Marmi. Poi ancora Olanda, Francia, Russia, Svezia, per arrivare all’Extra-Large Barocco, mostra tenutasi nella Basilica della Santissima Vergine del Carmelo, a Piacenza. Con Colazione da Maranghi, originale evento all’interno dell’Antico Spedale degli Innocenti a Firenze, presenta il calendario “Mukki Latte” per l’anno 2009. Anno che avrà quattro importanti appuntamenti a Palm Beach, New York, Goteborg (Svezia) e Parigi. Nel 2010 Maranghi è ancora protagonista in Svezia, a Goteborg, nella nuova sede della De Freo Gallery, che lo farà esporre a Monte Carlo (Principato di Monaco) nel 2011 durante il 69° Gran Premio di Formula 1 e organizzerà una sua spettacolare performance nei grandi magazzini NK di Goteborg. Il tenore Andrea Bocelli lo invita ad allestire una mostra a Lajatico in occasione del “Teatro del Silenzio 2011”. Negli anni seguenti, lo troviamo a Berlino, Parigi, Montreux, Stoccarda. Il 2014 apre con la mostra Sono quella che sono, patrocinata dalla De Freo Gallery. Maranghi torna così a Goteborg per esporre una serie di nuove opere, presentate da Antonio Natali. Espone nelle Sale Museali di Palazzo Medici Riccardi a Firenze Una storia in bianco a cura di Filippo Lotti e Roberto Milani. Nel 2015 realizza il calendario per Toscana Energia 2015 e inaugura lo Spazio Italia per “Milano EXPO 2015” a Pechino con la mostra Capriccio Italiano. Nel 2016 è presente a Castiadas per uno Special alla “Settimana dell’Arte”, organizzata da Casa d’Arte San Lorenzo, e con la Kunstgalerie Bech a Schwabisch Gmund, nel Museo Villa Seiz, insieme allo sculture tedesco Max Seiz. Nel 2017 è presente con Rumore di fondo, mostra curata da Ivan Quaroni, nella Ca’ dei Carraresi a Treviso. Inaugura due personali a Firenze e Matera, è ancora a Stoccarda all’interno del prestigioso Schloss Solitude per una nuova esposizionee, a fine anno, all’interno dello Spazio Marcolis, poi a Reutlingen, ospite dello Studio SLP. Il 2018 si apre con Immersione, all’interno del Lucca Center Of Contemporary Art, personale curata da Maurizio Vanni. Di seguito è a Berlino dove presenta la collezione d’alta moda dello stilista Justin Reddig, derivata dai suoi dipinti. Segue Ama solo me, a cura di Angelo Crespi, trenta lavori selezionati da Fondazione Maimeri e Casa d’Arte San Lorenzo per il M.A.C. di Milano. Nel 2019, per Matera Capitale Europea della Cultura, ha esposto Piena di te è la curva del silenzio nell’Ipogeo Sant’Agostino della città lucana, a cura di Ivan Quaroni. Nel 2020 è presente nella Galerie Schortgen, nella città di Luxembourg, con una nuova personale.
Nel febbrai 2021 inaugura la personale Mastica e Sputa alla chiesa di Santa Maria della Spina a Pisa, a cura di Riccardo Ferrucci. In ottobre e novembre 2022 gli viene dedicata a Firenze, nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio, la personale Il rosa fiorentino, a cura di Luca Beatrice.
Hanno scritto di lui anche Cristina Acidini, Romano Battaglia, Giuseppe Bilotta, Francesca Bogliolo, Fabrizio Borghini, Luciano Caprile, Roberto Ciabani, Alessandro Coppellotti, Maria Vittoria Corti, Angelo Crespi, Francoise de Céligny, Giovanni Faccenda, Riccardo Ferrucci, Alessandra Gaeta, Silvano Granchi, Thibaud Josset, Filippo Lotti, Ilario Luperini, Albert Manstembrock, Fosco Maraini, Alessandro Marini, Nicola Micieli, Roberto Milani, Nicola Nuti, Tommaso Paloscia, Patrice de la Perrierè, Giulio Pisani, Stéphanie Portal, Daniela Pronestì, Ivan Quaroni, Leonardo Romanelli, Gregorio Rossi.

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