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Mostra con foto dal libro di fotografie di

FRANCESCO JAPPELLI
Da Praga 1983-1988

Edizioni Polistampa

 

Saranno presenti

Josef Kroutvor
T
OMAZ MAZAL
S
ERGIO CORDUAS
F
RANCESCO JAPPELLI

Mercoledì 21 aprile 2010, ore 17
Sala Conferenze dell’Istituto Italiano di Cultura
Šporkova 14, Praga 

 L’evento avrà luogo in occasione dell’inaugurazione della mostra fotografica

“Un’altra Praga – Jiná Praha”
30 fotografie di Francesco Jappelli con 30 testi di Sergio Corduas

che rimarrà aperta fino al 3 maggio 2010
dal lunedì al giovedì ore 10-12 e 15-18
e il venerdì ore 10-12
 

Praga, ispiratrice di poesia, «non magica né tragica» come annuncia Sergio Corduas nel suo scritto, ma anche «antico in-folio dai fogli di pietra, città libro, nei cui libri resta ancora tanto da leggere, da sognare, da capire» come dichiara A. M. Ripellino nel suo famoso Praga magica. Le 72 fotografie di questo volume sono il risultato di una ricerca sul volto più nascosto, silenzioso e anticonvenzionale di una Praga ormai da tempo “normalizzata” da Gustav Husák ma con la “dissidenza” in corso, negli anni 1983-88, quando splendore e abbandono della città si rispecchiavano a vicenda. Sono inquadrature in bianco-nero di scorci cittadini e spazi urbani con rarissimi passanti, di strade e piazze ancora solitarie, di edifici aggrediti dal tempo ma carichi di grande fascino. L’autore ha cercato un inedito aspetto “congelato” di Praga liberata dalla sofferenza dell’immediato dopoguerra e da tempo uscita dalla durezza dell’invasione russa del ’68. Ogni immagine è storia a se stessa, e intanto la “narrazione per immagini” di Francesco Jappelli si snoda però sul filo di percorsi nei quartieri storici di Praga ed è associata a citazioni tratte da opere di scrittori cechi e dei tedeschi di Praga, oltre che da A. M. Ripellino. Le opere letterarie, tutte ambientate a Praga con precisi riferimenti toponomastici, raccontano come ogni luogo mostrato dalle inquadrature porti il denso carico di avvenimenti umani e storici che non costituiscono soltanto il passato secolare di questa straordinaria città. Così, alla topografia urbana fa controcanto una “topografia letteraria” dove le citazioni di poeti e scrittori evocano al loro modo quei luoghi che le fotografie evocano a proprio modo. La presentazione del volume è affidata a un testo di Sergio Corduas, traduttore innamorato e autorevole di poeti, scrittori e saggisti cechi.

 

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