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FIRENZE FUTURISTA
1909-1920
 

 

Giovedì 14 maggio, ore 11
Archivio Contemporaneo “A. Bonsanti” - Via Maggio 42


Inaugurazione della mostra Bruciamo le biblioteche… Il libro
futurista nelle collezioni pubbliche fiorentine

Venerdì 15 maggio 2009
Palazzo Medici Riccardi, Sala Luca Giordano - Via Cavour, 1

Ore 9,30
Saluti delle Autorità


FAUSTO CURI, Firenze e la geografia del Futurismo
MARINO BIONDI, Verso l’ignoto. Direzioni di marcia del Futurismo
ALESSANDRO TINTERRI, Futuristi alla ribalta: dal ginocchio in giù
Coordina Gino Tellini

Ore 15
GINO TELLINI, Il Futurismo “leggero” di Palazzeschi
GIOVANNA UZZANI, Officina fiorentina. Gli anni del Futurismo
DANIELE LOMBARDI, Contro Firenze passatista improvvisati rumori futuristi
Coordina Carlo Sisi

Ore 18
Parole in libertà: letture di David Riondino


Sabato 16 maggio 2009

EMILIO GENTILE, Modernismo e italianismo: futuristi in politicaZEFFIRO CIUFFOLETTI, Riflessi fiorentini del futurismo politicoGLORIA MANGHETTI, Nell’anno del «Centone», al di là del FuturismoCoordina Cosimo Ceccuti

Ore 11,30
Tavola rotonda: Cecilia Bello, Cosimo Ceccuti, Andrea Cortellessa,

Sandro Gentili, Ezio Godoli, Piero Pieri
Coordina Franco Contorbia

 

 La mostra resterà aperta fino al 15 giugno 2009
presso l’Archivio Contemporaneo “A. Bonsanti”
dal lunedì al venerdì, ore 10-13

Ingresso gratuito


La mostra dedica attenzione esclusiva a uno degli aspetti più radicalmente innovativi del poliedrico movimento di Filippo Tommaso Marinetti: la rivoluzione editoriale e tipografica. Individuato un delimitato arco temporale, che si apre con l’anno di nascita del Futurismo (1909) per chiudersi con quello di morte del suo fondatore (1944), i 131 esemplari offrono una significativa rappresentazione di un percorso creativo nello specifico tutto incentrato sul libro futurista, tra paroliberismo, capovolgimento dell’architettura della pagina stampata, ardite sperimentazioni sui materiali. Per questo motivo nell’Album è stato riservato ampio spazio alle immagini dei singoli documenti, tutti illustrati grazie alla riproduzione a colori delle copertine e, talvolta, di alcune tavole interne. In ordine cronologico, ripercorre la storia del libro futurista: dalle prime Edizioni futuriste di “Poesia”, nel periodo eroico delle parole in libertà – quando si avvaleva ancora di una impostazione artigianale, pur con ambizioni di tipo industriale attestate da pionieristiche campagne pubblicitarie –, agli esiti editoriali di un’arte tipografica di guerra e dopoguerra, tra picchiate, collaudi, aeropoemi e aeropitture.